Strisce di precarietà:
“Lo psicotico domato” di Toni Bruno

La copertina del libro
di Stefano Petrelli
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Sabato 3 Luglio 2010, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 23:36
ROMA (3 luglio) - Un viaggio nell’ansia, nella depressione e nella paranoia causate da un’esistenza nel segno della precariet. questa la cifra distintiva de "Lo psicotico domato" (Nicola Pesce Editore, 12 euro), grafic novel dell'autore di fumetti e vignettista Toni Bruno. Precarietà che non è circoscritta all’assenza di un lavoro stabile ma che è la caratteristica dominante dell’esistenza del protagonista e, di riflesso, anche della società contemporanea. Precarietà che si configura anche come impossibilità di mantenere un proprio equilibrio personale e di instaurare rapporti solidi con la società circostante.



Toni Bruno saccheggia la sua storia personale, di siciliano trapiantato a Roma, per creare una parabola del disagio causato dal vivere nella società attuale. Ed ecco allora che le continue fughe del protagonista dalla realtà, in un inconscio che non riesce a tenere a freno e che irrompe di continuo nella narrazione, diventano anche rappresentazione iperbolica della necessità, propria di una parte dell’umanità contemporanea, di cercare un rifugio da una quotidianità assolutamente non appagante o addirittura, come nel caso del protagonista de "Lo psicotico domato", spaventosa.



Nel suo romanzo a fumetti, dunque, Bruno tenta di andare oltre il classico tema, comunque presente, della malattia mentale come forma di resistenza alla cultura e agli ideali imposti dalla classe dominante. L'autore non è neanche interessato dare una descrizione precisa della malattia mentale, tanto che nel descrivere la paranoia, inserisce nelle sue tavole cruciverba e altri giochi enigmistici che il lettore può scegliere di completare, per dare il suo apporto alla definizione della malattia che l'autore volutamente fornisce in maniera incompleta.



L'intenzione di Bruno è quella di dare un'affresco della situazione di instabilità che caratterizza la società contemporanea. Un'instabilità che a livello visivo è rappresentata anche da un frequente collasso strutturale, con la storia che spesso esce dal quadro e dalla striscia. La mancanza di equilibrio nella vita del protagonista è trasposta sul piano stilistico in un’asimmetria fra storia e disegno, con i tratti grafici di Bruno che in alcuni momenti sembrano inseguire la sua logorrea, mentre in altri escono dalla tavola e dalla striscia.



È proprio quando il disegno evade dalla tavola che l’autore si dimostra particolarmente abile, d’altra parte Bruno ha un passato da illustratore (per la Newton Compton) e da vignettista (per "l’Unità"). Anche il tratto grafico volutamente grezzo e sporco rimanda alla vignetta. Lo psicotico domato risulta invece meno efficace dal punto di vista narrativo. La vicenda del protagonista, infatti, che risulta schiacciata dal continuo irrompere di visioni, tanto che la critica alla società attuale tentata da Bruno perde di mordente.
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