Parco Cerasola invaso dai rifiuti,
in campo i residenti: «Puliamo noi»

Parco Cerasola invaso dai rifiuti, in campo i residenti: «Puliamo noi»
di Emanuele Tirelli
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Domenica 30 Gennaio 2022, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 19:41

Lavandini, sanitari, pneumatici. E poi plastica, carta, legno, vetro, vestiti, scarti di materiale edile e sacchetti contenenti chissà cosa. Qualcuno ha deciso di abbandonare lì anche una piccola elica e una damigiana in vetro verde. Non è l'isola ecologica, ma il tratto in salita di via Giulia, la strada panoramica che dalle spalle del quartiere di Parco Cerasola sale costeggiando il santuario di Santa Lucia e, quando cambia nome in via Giuseppe Impastato, conduce fino all'Acquedotto carolino. I rifiuti aumentano man mano che il percorso, sprovvisto di marciapiede, inizia a essere bordato dal verde. Adesso c'è chi lancia l'idea di una giornata «plastic free», chiamando a raccolta associazioni, gruppi e abitanti del quartiere.

Poco fuori del centro della città, quella di Parco Cerasola è sempre stata una zona molto vivibile. Fino all'espansione avvenuta negli anni Novanta, non era difficile trovare ragazzini a giocare per strada. Poi ha vissuto un grande aumento della popolazione, è diventata più frequentata e luogo di passaggio, eppure per alcuni versi è riuscita a conservare una certa idea di comunità, anche grazie al fatto che diverse generazioni che ci sono nate e cresciute si conoscono tutte. Il confine con Centurano è quasi impercettibile, così come quello con il vicino Parco degli Aranci. «La strada dietro casa mia versa in un tale degrado che fa male al cuore», ha scritto ieri Silvia in un post su Facebook, lanciando l'idea di una giornata di raccolta dei rifiuti. È cresciuta in quel quartiere e da poche settimane è tornata ad abitarci con la sua famiglia. Il suo appello, con un nutrito reportage di video e fotografie, ha riscosso subito grande attenzione, e sono arrivate immediatamente diverse adesioni per unirsi a un appuntamento tutto da costruire. «Forse, più di una giornata, ci vorrebbe una settimana intera. I rifiuti sono davvero moltissimi, ma in qualche modo bisogna pur cominciare. Siamo davanti a una dimensione di inciviltà enorme, accompagnata dal mancato interesse di chi dovrebbe occuparsi di ripulirla e di sorvegliarla. A questo punto dovremmo pensarci noi cittadini, almeno per dare un segnale evidente e iniziare un processo virtuoso. Anzi, sarebbe molto utile se partecipasse qualcuno che ha un furgoncino, perché tutti questi rifiuti vanno raccolti e trasportati all'isola ecologica. Purtroppo non si tratta solo di quella strada. A un certo punto di via Giulia, ce ne sono una che scende verso Garzano e poi un'altra che conduce a Tuoro costeggiando le campagne. Lì è ancora peggio».

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Ciclisti e camminatori la percorrono spesso. Tra loro ci sono anche Francesca e Michela, che scelgono di passeggiare lontane dal caos approfittando del quartiere in cui vivono. «Non vorremmo essere costrette a destreggiarci tra i rifiuti. Purtroppo è una condizione che esiste da molti anni e che nessuno ha mai provveduto a risolvere. Ci sono fasi alterne, però in generale c'è sempre stata l'immondizia. Inoltre Caserta non è una città particolarmente ricca di spazi verdi, ma ha la fortuna di avere quartieri e frazioni a due passi dalla natura. Non capiamo per quale motivo debbano esserci tutti questi rifiuti, soprattutto in luoghi che rappresenterebbero una grande risorsa per l'intera comunità». Il gruppo Scout Caserta 1, che ha sede e svolge le proprie attività a Parco Cerasola, ha già mostrato la propria sensibilità sull'argomento, ma sottolinea pure la necessità di un controllo costante e di sanzioni salatissime. «Anche la strada tra via Montagna e San Clemente versa in condizioni pietose.

Potrebbe rappresentare una passeggiata piacevole, invece è esattamente il contrario. Gli Scout amano e vivono la natura, quindi non restiamo in disparte davanti all'appello di una cittadina, che oltretutto conosciamo da tempo. Indignarsi è importante perché vuol dire che non ci siamo ancora abituati a questo scempio, ma dopo un'azione di quartiere occorre l'attenzione dell'amministrazione e delle forze dell'ordine affinché chi viene a sversare i rifiuti smetta di farlo. Altrimenti saremo punto e a capo. Anzi, altrimenti avremo fatto solo un favore a chi viene a sversare, perché gli avremo liberato lo spazio per abbandonare altri rifiuti».

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