Tendenza Latella
di Maria Latella

La gente che sta bene e quella che sta cosi e cosi

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Mercoledì 29 Gennaio 2014, 15:54
Quelli che dicono che dopo i quaranta si è visto tutto e che dopo i cinquanta al massimo si può imparare a twittare sono pericolosi pessimisti. Posso provare che non è vero: nel mio piccolo recentemente anch’io ho avuto le mie emozioni. D'accordo, non avrò avuto lo stesso esordio da Oscar della straordinaria Ophrah Winfrey in “The Butler” (i miei tre minuti contro le due ore di Ophrah, mi pare una giusta proporzione!), ma tra vent'anni potrò raccontare:" Quella volta sul set con Claudio Bisio..." Divago e intanto non vi ho ancora detto di che cosa sto parlando: un cameo nel film "La gente che sta bene", il fim di Francesco Patierno da domani nelle sale. Interpreto me medesima nei panni di Maria Latella che nel suo studio a Skytg24 intervista Claudio Bisio, avvocato arrivista, bugiardo, cinico, insomma il più negativo dei personaggi interpretati dall'attore. Il botta e risposta tra noi si conclude cosi: “Mi dica un'ultima cosa di sé, un dettaglio inedito”. E Bisio: “Una volta ho giocato a tennis con Pierferdinando Casini”. Confesso: ci ho preso gusto. E'ora che qualche regista mi offra anche altre parti: quella della politica cinica e spietata, per esempio, mi divertirebbe un sacco. Foto Nel film "La gente che sta bene", a dire la verita', l'unico personaggio non votato al cinismo e'quello di Margherita Buy, la moglie dell'avvocato Dorloni e avvocato lei stessa. Anzi, molto piu'brava del marito. Una di quelle donne piene di talento che si scelgono uomini votati a demolirle. Dorloni l'ha convinta a rinunciare alla carriera per fare "l'amministratore delegato della famiglia". Balle, naturalmente. Ma l'abbiamo detto che l'avvocato Dorloni-Bisio racconta bugie. In Bisio, Abatantuono, Buy, bravissimi) riconosciamo i nostri colleghi, amici, vicini di casa, Umberto Dorloni e Patrizio Azzesi (interpetato da Abatantuono) sono cinici, competitivi avvocati d'affari sempre in bilico tra varie spregiudicatezze professionali, pero'anche un po' codardi e incapaci di affrontare i drammi familiari che si proiettano sulle loro vite. Proprio come i protagonisti del "Capitale Umano" di Paolo Virzì. Non è un caso che la regia di Francesco Patierno (ispirato dal romanzo dello stesso titolo di Francesco Dacomo, edito da Marsilio) indaghi il moderno homo italicus con lo stesso intento antropologico. Non e'uno sguardo indulgente quello che smaschera l'avvocato Dorloni. Uno che non si conosce e si ritiene "sensibile" per aver frequentato corsi aziendali in cui ti insegnano come licenziare. Uno che, appunto, licenzia un avvocato trentenne il giorno del suo compleanno: ("Cosi stasera esci, ti diverti e non ci pensi. Una piccola attenzione da parte mia"). Una nota di speranza?I ventenni e Valeria Bruni Tedeschi nel "Capitale umano" di Virzi'. Le donne, e in particolare la moglie avvocato Margherita Buy, in "La gente che sta bene". Raccontano altro materiale umano: storie di donne meno Narcise degli uomini, donne che faticano a conquistare l'attenzione di mariti dai destini dannati, mariti che "hanno scommesso sulla rovina del nostro paese, e ci sono riusciti". Inascoltate. Per ora
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