Tendenza Latella
di Maria Latella

Raccontare i fatti propri

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Martedì 12 Dicembre 2017, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 13:28

Come mai una  che non ama il giornalismo spettacolare, sceglie come titolo "Fatti privati e pubbliche tribu'? In questi giorni me lo chiedono spesso i colleghi che mi fanno la gentilezza di parlare del mio ultimo libro, pubblicato da edizioni San Paolo.

Ammetto: raccontare i fatti propri impone prima di tutto di farsi una domanda e darsi una risposta. La domanda e': " A chi interessano?" e la risposta almeno inizialmente e' stata:"A nessuno. Dunque non ne scrivo".
Devo molto all'insistenza dell'editore se, piano piano, ho superato le mie molte titubanze. E cosi e' nato Fatti privati e pubbliche tribu', il racconto delle tante volte in cui ho ricominciato e delle tante volte in cui ho visto la ripartenza di questo Paese passato attraverso molti momenti bui.

L'idea di raccontare i miei up and down professionali (e qualche volta personali) e gli anni luminosi dell'Italia del boom seguiti dagli anni di piombo, il sequestro di Aldo Moro e i funerali di Berlinguer, il glamour degli anni 80 e i suicidi di Mani Pulite parte da un presupposto: tra le tante tribu' che ho conosciuto, penso che la tribu' degli ottimisti sia la piu' congeniale al mio carattere. Sono convinta che se l'Italia si desse una tabella di marcia per i prossimi vent'anni, gia' nei prossimi dieci staremmo tutti meglio. Ingenua? Forse. Del resto, una che ama ricominciare non puo' che avere un fondo di ottimismo, no?

E poi, in questi anni, mi e' capitato innumerevoli volte di incrociare storie di insicurezza. Ascoltatrici della trasmissione Nessuna e' perfetta, su radio 24, che raccontano di come, dopo aver lavorato per la stessa azienda anche venti anni, si ritrovano oggi senza lavoro e senza prospettive. Ricercatori universitari multilingue e multimaster che scrutano il futuro tra tante incertezze. Registe apprezzate come Francesca Comencini che, nel suo ultimo film, Amori che non sanno stare al mondo, descrivono la complicazione di amare in eta' matura. Viviamo in una societa' liquida ed incerta e tra tante tribu', in quella degli ottimisti continuiamo a sperare nella possibilita' di ricominciare. E voi, che ne pensate? Non teorizzo un mondo stile film di Natale di Frank Capra, ma penso che i nonni di qualche generazione fa suggerivano "chi non risica non rosica" . Forse ogni tanto fa bene ricordarcelo.
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