Tendenza Latella
di Maria Latella

Il blitz di Parigi e la mussulmana indiana

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Venerdì 9 Gennaio 2015, 19:32
"Ah, li hanno uccisi". La signora seduta accanto a me e'una simpatica nonna sessantenne. Indiana e mussulmana, mi racconta, viene da una regione vicina al Rajastan dove le donne vestono colori accesi ma coprono il capo con una mantellina che, a tutte le eta', le rende simili a Cappuccetto Rosso. "Li hanno uccisi", sospira la nonna, guardando insieme a me le immagini della CNN. Siamo all'aeroporto di Mumbai.dove il controllo dei biglietti e dei bagagli te lo fanno i militari in divisa e col mitra al collo. Sono ovunque e molti di piu' nelle aree dei voli per Geddah, per gli USA. E per l'Europa, certo. A Mumbai non hanno dimenticato l'attacco all'hotel Oberoi portato da Al Qaeda qualche anno fa, "Sono menti malate" mi dice la nonna indiana toccandosi le tempie con un dito, a significare che l'orrore di Parigi, i giornalisti uccisi nella redazione di Charlie Hebdo, i sequestrati delle ultime ore, tutto questo, insomma, niente ha a che fare con l'Islam. Con la sua religione. Sarà. Poco distante, nella sala destinata alla preghiera, uomini vestiti di bianco e donne totalmente velate e vestite di nero, si tolgono le scarpe per rivolgersi ad Allah. Chissa' se sanno di quel che e'appena successo a Parigi. Qui la preghiera e i militari che controllano anche i passeggini dei bambini. La', a Parigi, i bambini sequestrati e i militari che, ieri accusati di inefficienza, ora verranno sommersi dall'ondata di elogi per i due blitzi. Cosi' distanti, Parigi e Bombay, eppure unite dalla paura di un nuovo attacco e dalla consapevolezza di essere esposte, fragili, nonostante i controlli e i militari armati fino ai denti.
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