Tendenza Latella
di Maria Latella

Adesso le svedesi seducono col giallo

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Domenica 17 Maggio 2015, 19:55
Sabato ero a Torino, al Salone del libro, per intervistare la scrittrice svedese Camilla Lackberg, scrittrice amatissima e autrice della serie di gialli che hanno per protagonista Erika Falck e suo marito, il poliziotto Patrick. Non sono mai stata particolarmente affascinata dal filone del giallo scandinavo, non ho mai letto il celebrato Larsson, per dire, ma essendo stata cortesemente invitata dall'editore Marsilio a intervistare a Torino la famosa Camilla, mi sono ovviamente applicata alla lettura del suo ultimo romanzo: "Il segreto degli angeli". E, devo ammetterlo, mi e'piaciuto. Camilla Lackberg sa allineare le piccole e grandi infelicita' quotidiane, quelle normali. E anche le piccole felicita'. Una mattina in barca con figli piccoli e marito. La discussione tra coniugi abituati a una vita agiata e costretti a pensare di non potersi più'permettere il castello di famiglia. La conversazione del week end tra amici, dove una coppia lesbica chiacchiera del bambino che una delle due attende da un donatore sconosciuto. L'anziano poliziotto in visita alla tomba della moglie morta da tanti anni e il poliziotto giovane che va a sfogarsi a casa di una collega perche'ha scoperto che la moglie trentenne ha un tumore. Il tutto in un giallo in cui il lato oscuro non e'mai uniforme e prevalente. Non per niente il punto di riferimento della Lackberg era, ed e', Agatha Christie. La scrittura leggera ma cosi' lontana dalla sciatteria di tanti improvvisate romanziere italiane (e anche inglesi: gli ultimi Bridget Jones per dire). Le atmosfere rese con la densita' e la cupezza che un crime story impone e pero' spezzate dai colloqui in cucina o dai dettagli su certi tramezzini ai gamberetti che fanno venir voglia di prendere subito un aereo per Stoccolma e fiondarsa a Fjallabacka, il villaggio sulla costa svedese in cui Camilla Lackberg e'nata e dove ambienta tutti i suoi romanzi. Intervistandola nella sala Azzurra del Salone del libro (una delle più'grandi eppure stracolma, con tanta gente rimasta fuori) ho scoperto una quarantenne graziosa e provvista di grande sense of humour. Una che ha gia' macinato quindici milioni di copie e due matrimoni, vivendo apparentemente senza troppo drama sia l'una che l'altra cosa. Racconta come anche nell'evoluta Svezia il fatto che il suo attuale compagno abbia tredici anni meno di lei abbia prodotto innumerevoli articoli e gossip. E quando le ricordo che, a differenza dell'autrice di "Cinquanta sfumature di grigio" lei non annoia il lettore con pagine di sesso narrato dettagliatamente perche' le bastano poche e sapienti aggettivi per trasmettere la densita' di un momento erotico, ride e spiega che sua madre legge i suoi romanzi e un eccessivo ricorso al sesso imbarazzerebbe lei, l'autrice. Quanto al Nobel che scrivendo gialli non le verra' riconosciuto:"Pazienza, sono più'che felice di fare quel che faccio. Era quel che sognavo". Camilla Lackberg e' "in charge", alla guida della vita che sta vivendo. Forse per questo le riesce cosi bene narrare le vite degli altri.
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