Giorgio Ursicino
MilleRuote
di Giorgio Ursicino

Mobilità e ambiente, è nuovo amore: con il motore elettrico scocca la scintilla

La mobilità sarà sempre più integrata all'ambiente
di Giorgio Ursicino
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 10:35

Mai i due argomenti erano andati tanto a braccetto. Anzi, c’è stato un periodo in cui si guardavano di traverso. La Mobilità, con i suoi vecchi motori a combustione, era senza dubbio un nemico dell’Ambiente, sempre più in difficoltà con l’industrializzazione e il progresso esasperati. Poi, nel terzo millennio, è scoppiato l’amore e il settore dei trasporti tutto si è convertito all’ecologia, promettendo di essere uno dei primi ad azzerare la CO2 e a decarbonizzarsi. Il primo veicolo a scoprire il nuovo mondo è stato il treno che, viaggiando su rotaie, ha iniziato a nutrirsi di energia elettrica. Il motore a elettroni non ha tubo di scarico e, quindi, è zero emission. Se le fonti di approvvigionamento sono “pulite”, ecco che l’intero ciclo può diventare virtuoso.

Punta nel vivo (soprattutto dei cinesi...), l’industria automotive si è convinta che la tecnologia era matura per lavorare sulle batterie e le vetture hanno iniziato a correre più dell’Alta Velocità. Il nuovo corso sta dilagando, la transizione energetica è diventata una rivoluzione, pronta a travolgere tutto con l’impeto di uno tsunami.

I tempi si accorciano, gli obiettivi diventano ogni giorno più ambiziosi. In Europa, è ormai certo, dal 2035 non saranno più in vendita i motori a scoppio. Nel 2040, poi, i costruttori smetteranno definitivamente di produrli. Il cambio di passo coinvolgerà tutti i veicoli che viaggiano su strada, non solo l’auto. Dalle moto ai furgoni, dagli autobus ai camion che, prima degli altri, potrebbero utilizzare anche l’idrogeno come vettore energetico.

Due comparti della mobilità, tutt’altro che trascurabili, sono un po’ in ritardo anche se non stanno certo a guadare per diventare sostenibili. Chi va per mare ha bisogno di tanta energia, ma può avere anche tanto spazio per immagazzinarla. Chi vola, invece, è più in difficoltà. Per stare sopra le nuvole, infatti, bisogna essere molto leggeri. È quasi sicuro che nel 2050, per muoversi come facciamo oggi, bisognerà ricorrere a motori molto simili agli attuali, al limite alimentati da biocarburanti altamente ecologici.
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