Roma, Palestrina e Colleferro, ospedali in tilt

Roma, Palestrina e Colleferro, ospedali in tilt
di Massimo Sbardella
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Domenica 27 Ottobre 2019, 14:06
Quindici sindaci dell’area prenestina e casilina lanciano l’allarme: i due ospedali di Palestrina e Colleferro sono in grande affanno e, se non si pone un rimedio immediato, sarà difficile garantire prestazioni adeguate e condizioni di totale sicurezza, sia per i pazienti che per gli operatori. 

La mancanza di anestesisti, in particolare, impedisce l’uso a pieno regime delle camere operatorie: in entrambi gli ospedali una è chiusa, le altre vengono utilizzate solo la mattina. Una situazione che ha spinto i sindaci di Palestrina, Mario Moretti, e Colleferro, Pierluigi Sanna, a superare gli attriti del passato e riunirsi per far sentire la voce di un intero territorio. È per questo che,in un resort a Labico, si sono incontrati ben 15 sindaci (Palestrina, Colleferro, Labico, Zagarolo, Gallicano nel Lazio, Cave, Genazzano, Paliano, Artena, San Cesareo, Carpineto Romano, Gorga, Gavignano, San Vito Romano, Castel San Pietro Romano), insieme ai rappresentanti Cgil e Cisl e alla consigliera regionale del territorio, Eleonora Mattia, e hanno stilato un documento, indirizzato al nuovo direttore generale della Asl Roma5 e alla Regione Lazio, con cui annunciano l’istituzione del tavolo permanente istituzionale, chiedono di «restituire dignità al ruolo dei comuni»” e, soprattutto, di «ottenere immediati incontri congiunti, con i rappresentanti della Asl e della Regione, al fine di proporre soluzioni, anche articolate, ai drammatici problemi che condizionano la qualità della vita delle comunità, secondo un piano sanitario integrato riguardo il territorio».

«Ben venga - afferma la Mattia - la disponibilità dei sindaci a ragionare non solo sull’emergenza, a cui vanno date risposte immediate, ma anche sull’ipotesi di un nuovo policlinico, unico, per tutto questo quadrante». E mentre Sanna ricorda l’importanza di avere una sanità efficace in un’area delicata, come la Valle del Sacco, il sindaco Moretti rilancia: «I numeri parlano chiaro: solo a Palestrina 34mila accessi l’anno al pronto soccorso, appena 3.000 sotto Tivoli, con mezzi molto inferiori. Così non si va più avanti, se serve siamo pronti a scendere in piazza».
Tra le carenze denunciate, oltre al personale (basti pensare che chirurgia di Colleferro oggi ha solo 5 medici contro i 12 del 2006), un’età media di 10 anni dei macchinari (con una Tac a 4 strati mentre lo standard è di 64 con macchine che arrivano a 256) e l’assenza di radiologia notturna e festiva. 
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