«Nonna ti prego, aiuta mamma». Cade nel tranello e le portano via tutto l’oro a Jesi

«Nonna ti prego, aiuta mamma». Cade nel tranello e le portano via tutto l’oro a Jesi
di Talita Frezzi
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Giovedì 25 Aprile 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 08:18

JESI «Nonna ti prego, aiuta mamma, lei si vergogna a chiamarti ma sta alle Poste con i Carabinieri…». La voce del nipote 20enne che, concitato, chiama la nonna pregandola di dare oro e denaro al direttore delle Poste per sanare delle insolvenze. E al telefono fisso il direttore dell’Ufficio postale che la informa della situazione e dell’urgenza di porvi rimedio altrimenti la figlia sarebbe stata arrestata. Un doppio insistente martellamento incrociato, al telefono fisso e al cellulare, che ha impedito all’anziana 86enne di pensare.

La trappola

Tanto che, quando quel giovane di bella presenza, dai modi garbati e affabili, si è presentato alla sua porta, lei senza batter ciglio gli ha consegnato oro, monili, contanti aprendogli pure la cassaforte.

Ricordi di una vita del valore economico intorno ai 10mila euro, molto di più quello affettivo. E’ un’altra storia di un ignobile raggiro ai danni di una donna sola, quella che ci racconta la vittima in lacrime. Spaventata, scioccata. Piena di vergogna e di comprensibile confusione per quello che le è successo martedì, verso le 12,30 in un quartiere popoloso come via Fausto Coppi. Proprio a lei che vive da sola perché ancora lucida e autonoma, e che appena un mese fa aveva sventato un tentativo di raggiro con la truffa del pacco Amazon. «Non mi capacito di come abbiano potuto fare - racconta l’anziana - sono sempre stata allerta, i miei figli mi raccomandano sempre di non aprire agli sconosciuti e non dare informazioni al telefono. Non ci sono mai cascata, ma stavolta… la voce era di mio nipote, ne sono sicura. Come si fa a non aiutare un nipote?».

Il racconto

I due truffatori hanno fatto in modo di tenere occupate contemporaneamente le due utenze telefoniche, così che l’anziana non potesse chiamare i figli o il 112. Hanno atteso che la collaboratrice domestica se ne andasse per suonare alla porta, spacciandosi per il sedicente direttore delle Poste di Jesi. «Era un bel giovane, tra i 40 e i 45 anni col viso pulito, sorridente e molto gentile – racconta ancora la vittima – era ben vestito, aveva un borsello a tracolla. Mi ha detto di stare tranquilla che avrebbe aiutato lui mia figlia. L’ho fatto accomodare in cucina, gli ho dato 300 euro che avevo a portata di mano ma ha detto che non bastavano allora…oddio non so come ho potuto…ho aperto la cassaforte e gli ho dato tutto l’oro che avevo: braccialetti, ciondoli in oro giallo e bianco, una Madonnina d’oro, una collana di perle, le spille di mia nonna, i gemelli di mio padre, la fede di papà e di nonna, un orologio da tasca…e tanti altri valori che custodivo con amore. Mi hanno portato via tutti i ricordi di famiglia di una vita». Ieri pomeriggio la famiglia ha sporto denuncia alla Stazione Carabinieri di Jesi, sono già partite le indagini. Agli anziani si raccomanda la massima allerta. E’ caccia ai truffatori.

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