Dare gambe alle imprese che partecipano alla difficile gara della ripresa. «Perché le potenzialità economiche di territori, come il Viterbese, anche con voti...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'appuntamento, alla 2° edizione, prevede la consegna del premio che l'istituto bancario assegna a 10 aziende dell'Alto Lazio e una start-up (con radici nell'Università della Tuscia) che si sono contraddistinte per la capacità di crescere e creare valore nonostante la difficile congiuntura economica. Realtà che operano nell'agroalimentare, nella moda e nel distretto ceramico.
«Un distretto che possiamo inserire tra quelli di eccellenza - rileva Monceri - perché pur senza un numero non elevato di aziende, circa 60, evidenzia la metà nazionale degli occupati nel comparto ceramico, una propensione all'esportazione sostenuta, così come l'offerta di prodotti di alta qualità e a prezzi congrui. Ma anche gli investimenti sostenuti per ripartire dopo la fase negativa».
Banca Intesa inquadra nella Tuscia un tessuto produttivo fertile, anche se le previsioni del Pil nazionale e provinciale dànno segnali di crescita rallentata. «Riteniamo l'Alto Lazio un territorio importante - dice il direttore - perché registriamo buone propensioni e capacità a rinnovarsi, a cercare nuovi spunti e capacità offerti dalla digitalizzazione e dalla reti d'impresa».
Ecco, il punto delle alleanze tra soggetti diversi per accrescere competitività è l'ombra nel panorama provinciale: «Piccolo non è male, ma il nodo delle dimensioni dei soggetti va affrontato prima possibile», è l'opinione di Monceri
.
Il premio di oggi è nato per «voler dare un segnale di positività e di apprezzamento a quelle aziende capaci di
esprimere il loro potenziale e la loro eccellenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero