Piano nazionale ricerca, l’Università degli studi della Tuscia c’è

Santa Maria in Gradi, sede del rettorato di Unitus
Due docenti dell’Università degli studi della Tuscia sono stati chiamati a far parte della commissione di esperti per l’elaborazione delle linee guida del nuovo...

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Due docenti dell’Università degli studi della Tuscia sono stati chiamati a far parte della commissione di esperti per l’elaborazione delle linee guida del nuovo programma nazionale per la ricerca 2021-2027 (Pnr), istituita dal ministero dell’Università e della Ricerca.

 
Si tratta di Giovanni Fiorentino e Salvatore Grimaldi, individuati tra i professori e i ricercatori degli atenei e dagli enti di ricerca nazionali per redigere  il documento strategico che orienterà la politica della ricerca in Italia a valere sul quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea 2021-2027 e alla conseguente durata della programmazione dei Fondi Strutturali (in particolare, Fesr e Fse) e del Programma quadro per la ricerca e per l’innovazione.
 
In particolare, Giovanni Fiorentino, professore di Teorie e tecniche dei media e direttore del Disucom (dipartimento di scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo)  parteciperà ai lavori dell’area “Cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione” occupandosi della transizione digitale e degli ambienti comunicativi nel gruppo “Patrimonio culturale”, anche nella sua qualità di presidente della Società italiana per lo studio della fotografia e membro del board del distretto tecnologico per i beni culturali della Regione Lazio.
 
Salvatore Grimaldi, docente di Idrologia, vice presidente dell’International association of Hydrological Sciences, farà invece parte del gruppo di lavoro che si occuperà in particolare di “Sicurezza sistemi naturali” incardinata nell’area “Sicurezza sistemi sociali”. Grimaldi è stato presidente del “Presidio di qualità”, direttore di dipartimento ed è attualmente Research Professor presso la “Tandon School of Engineering” della New York University. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero