OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Università della Tuscia: continua la “guerra” contro il digital divide, ossia il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi ne è in tutto o in parte escluso. Dopo i due bandi emessi a giugno e quindi a settembre attraverso i quali sono stati offerti alla popolazione studentesca 530 apparati informatici, ecco arrivare un terzo bando che mette a disposizione in comodato d’uso ulteriori 280 tablet.
«La pubblicazione di questo terzo avviso – sottolinea il rettore Stefano Ubertini - rappresenta una misura concreta con cui Unitus è tornata a spendersi per sostenere i propri studenti, dopo che la seconda ondata del Covid 19 ha comportato la necessità di tornare alla didattica a distanza. Il nostro obiettivo è far sì che tutti gli studenti possano seguire al meglio le lezioni anche nell’attuale contingenza che ha imposto la momentanea sospensione delle lezioni in presenza».
«La selezione dei vincitori - spiega Andrea Genovese, docente di Diritto privato e delegato del rettore per il diritto allo studio - si svolgerà sulla base della situazione reddituale risultante dall’ISEE 2020 per il diritto allo studio universitario, con particolare riguardo per le esigenze degli studenti Dsa (disturbi specifici dell’apprendimento). E’ previsto che i tablet possano essere utilizzati dagli studenti per l’intero corso di laurea, sia per seguire le lezioni da remoto, sia per il perseguimento delle finalità connesse, direttamente o indirettamente, allo status di studenti universitari».
Ma le apparecchiature digitali offrono altre opportunità: in primo luogo, costituiscono requisiti per l’accesso alla selezione; quindi l’iscrizione all’anno accademico 2020/2021; infine il pagamento delle tasse universitarie e il non avere già usufruito di altri dispositivi elettronici forniti dall’università o l’essere risultati vincitori di avvisi pubblici di enti locali per le stesse finalità.
«La nuova misura dimostra – afferma Genovese - il costante impegno dell’ateneo per la piena effettività del diritto allo studio”. Nonché, ribadisce il rettore, “il luogo nel quale si fa didattica e ricerca scientifica ai massimi livelli che accoglie e sostiene i propri studenti, facendo in modo che nessuno rimanga indietro».
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero