Scuola, i presidi: «Il rinvio occasione per organizzarsi meglio. Ai ragazzi chiesta responsabilità»

Scuola, i presidi: «Il rinvio occasione per organizzarsi meglio. Ai ragazzi chiesta responsabilità»
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“I dirigenti e i loro staff sono da mesi in trincea. Purtroppo, invece, si è arrivati a discutere dei problemi e, quindi, a risolverli in ritardo. Prendiamo le mascherine: ingeneroso l’intervento del commissario Arcuri che ha smentito la loro mancanza. La verità è che erano arrivati quantitativi sufficienti per 1-2 giorni e le forniture per la riapertura le stanno ancora distribuendo”. Maria Antonietta Bentivegna, presidente dell’Associazione nazionale presidi, fotografa la situazione della scuola nel giorno della sua riapertura. Almeno in quei comuni dove si tornerà sui banchi oggi.


“Il rinvio – sostiene – rappresenta un’opportunità per organizzare al meglio il rientro in classe. I presidi e il personale scolastico hanno fatto anche più di quanto era loro competenza ma i nodi sono ancora tanti. Ci si è ridotti all’ultimo momento, ad esempio per lo smaltimento degli arredi. Per non parlare delle elezioni il prossimo fine settimana”. Bentivegna interviene anche sulla polemica scoppiata a livello nazionale rispetto ai termo scanner: “Secondo me, sarebbero una garanzia più. È vero che si è cercato di responsabilizzare le famiglie ma la realtà è che molti ragazzi quando si svegliano a casa sono soli perché i genitori fanno il turno di notte. E, quindi, ci saranno studenti che arriveranno a scuola senza controllo”.


La presidente dell’Anp si rivolge direttamente agli alunni che oggi torneranno sui banchi. “Auguro a tutti loro una buona ripartenza. Oggi è un momento che hanno atteso e desiderato tanto. Potranno finalmente recuperare la dimensione di socializzazione e quei rapporti umani che solo la comunità della scuola può regalare. Faccio appello – afferma – al loro senso di responsabilità affinché rispettino le regole dentro e fuori le aule”. Bentivegna, con anni di insegnamento alle spalle e una lunga esperienza da dirigente, è ottimista: “Se i ragazzi si sentono stimati - testimonia - fanno di tutto per non deludere. Quando gli adulti ripongono in loro fiducia, ottengono risposte sorprendenti. Sarà così anche di fronte alla pandemia”. Questa mattina, intanto, sit-in di protesta di genitori con figli al seguito sotto il Comune di Viterbo per il rinvio al 24 settembre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero