«A Viterbo pronti a ripartire, aumenteremo le corse dei bus». Scuola, l'assessore Micci fa il punto

L'ic Canevari di Viterbo
“Siamo pronti per ripartire in totale sicurezza. Il lavoro fatto sinora è stato grande, manca ancora da definire nel dettaglio il piano dei trasporti ma grossi...

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“Siamo pronti per ripartire in totale sicurezza. Il lavoro fatto sinora è stato grande, manca ancora da definire nel dettaglio il piano dei trasporti ma grossi problemi non dovrebbero esserci”. Da Palazzo dei Priori, l’assessore alla Pubblica istruzione Elpidio Micci rassicura le famiglie viterbesi. Nelle scorse settimane, un incontro con i dirigenti scolastici ha aiutato il Comune ad avere una fotografia chiara delle operazioni da fare perché il 14 settembre la scuola riprendesse in presenza.


«167 lavoratori per l'emergenza Covid nelle scuole, ma non bastano»: la denuncia di Brunella Marconi (Snals Confsal)

Si è iniziato con l’invio dei tecnici per i sopralluoghi nei vari istituti comprensivi al fine di ricavare spazi dove non ce ne erano a sufficienza. “Abbiamo buttato giù tramezzi per creare aule più capienti in modo da rispettare il distanziamento sociale. Ma siamo anche intervenuti – continua Micci – per installare alcuni box agli ingressi in modo che i collaboratori scolastici possano accogliere genitori e visitatori senza avere con loro un contatto diretto”.
Lunedì è poi partito il calendario dei ritiri di suppellettili e materiale vario in disuso. Si tratta di tonnellate di oggetti, finiti in soffitta (o meglio, appoggiati momentaneamente in corridoi e classi in attesa che il Comune li portasse via) sia perché ormai usurati dal tempo, ma anche perché il Covid-19 ha dettato nuove regole. Che fine faranno? Andranno in discarica. “Nei prossimi giorni – spiega l’assessore – la ditta incaricata li raccoglierà e poi li differenzierà. Parliamo di banchi, sedie, lavagne, pc rotti che verranno separati nei loro componenti per poi essere smaltiti”. Un’epoca, quella ad esempio dei banchi a due posti, che il coronavirus costringe ad archiviare definitivamente.

Risolto anche il nodo della mensa, con le scuole che sono riuscite a riconfermare il tempo ricorrendo al lunch box o a pasti caldi che arrivano direttamente nelle aule, salvo sanificazione prima e dopo il pranzo. Quello che rimane ancora da definire con contorni precisi è la questione dei trasporti. Nei giorni scorsi, Micci ha incontrato Francigena, insieme al collega di giunta, Enrico Maria Contardo. “Le corse che erano state tagliate durante il lockdown verranno ripristinate”, annuncia l’assessore. Era il 30 marzo quando la società decise di eliminare 30 turni su 37 (le linee garantite da allora sono: 11 San Martino-navetta per l'ospedale; 5 Grotte Santo Stefano; 6 Bagnaia; 9 Santa Barbara; 12 Sant'Angelo-Roccalvecce. E, in vista del suono della campanella, saranno incrementate le corse del mattino, soprattutto dalle frazioni.


Discorso a sé lo scuolabus: quest’anno per rispondere all’avviso c’era tempo fino al 30 giugno. “Le domande presentate nei termini sono diminuite rispetto al passato ma diverse sono arrivate fuori tempo massimo. Per ora, queste richieste sono fuori. Non dovremmo avere problemi – conclude – per il distanziamento a bordo, visto che molti tragitti sono inferiori ai 15 minuti. Sarà comunque con la riapertura delle scuole che, se necessario, apporteremo ulteriori modifiche”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero