«167 lavoratori per l'emergenza Covid nelle scuole, ma non bastano»: la denuncia di Brunella Marconi (Snals Confsal)

Brunella Marconi segretaria Snals-Confsal di Viterbo
L’ultima frontiera dei precari della scuola è rappresentata da quelli targati Covid. Caratteristica principale? Saranno ancora più “provvisori”,...

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L’ultima frontiera dei precari della scuola è rappresentata da quelli targati Covid. Caratteristica principale? Saranno ancora più “provvisori”, visto che in caso di lockdown saranno automaticamente licenziati. È l’identikit dell’organico aggiuntivo previsto dal decreto Rilancio e che per la prima tranche è già stato assegnato.


Nel Viterbese, sinora sono arrivati in 167: 42 docenti in più all’infanzia, 19 alla primaria, 15 alla secondaria di primo grado (oltre a 82 ore aggiuntive) e 91 collaboratori scolastici (alle superiori solo personale non docente). “Ma alcune scuole non hanno ottenuto unità ulteriori e molte non hanno visto accolte tutte le richieste. Il rischio è che nemmeno con la seconda ondata di assegnazioni vengano soddisfatte le esigenze”, denuncia Brunella Marconi, neo segretaria provinciale dello Snals-Confsal.

Marconi è stata eletta ieri alla guida del sindacato autonomo. Nel suo passato, l’impegno in prima linea nella Cisl-Scuola, dove era arrivata nel 2010 per essere poi eletta segretaria della categoria nel 2013, riconfermata nel 2017. Sotto la sua direzione, gli iscritti sono raddoppiati: da circa 1.500 sono arrivati a quasi 3.000. Poi, l’11 dicembre 2019 le dimissioni dall'incarico e il 31 agosto l'uscita dalla Cisl: “Una scelta maturata per dissidi interni in segreteria e tra i componenti dello staff che non hanno permesso lo svolgimento di un lavoro sereno. Uno strappo doloroso – ammette – perché negli anni alla Cisl è stato portato avanti un lavoro costante e impegnativo, con grandi soddisfazioni ma anche un carico notevole”.

Ora, la nuova avventura nello Snals-Confsal: “La sfida - racconta Marconi - sarà riuscire a mantenere i contatti con le persone che finora hanno avuto fiducia in me, per dare consulenza a tutti quanti ne avranno bisogno, grazie alle competenze acquisite in questi anni”. Ma nessun astio nei confronti della sua ormai ex sigla: “Non farò concorrenza alla Cisl. Le persone avranno la possibilità di scegliere non tra me e loro, ma tra due organizzazioni sindacali”.

E di lavoro da fare ce ne sarà molto: “I ritardi del Miur nel prendere le decisioni e nell’agire stanno rendendo ancora più complicato il ritorno sui banchi. Il personale aggiuntivo, ad esempio, è indispensabile – rimarca la segretaria dello Snals-Confsal - per fronteggiare l’emergenza nel concreto: in caso di classi numerose, gli alunni vanno divisi ma senza docenti in più non è possibile. Così come il personale Ata è cruciale per garantire il rispetto delle misure contro il Covid. C’è poi la carenza di personale, con circa 300 cattedre vuote e oltre 200 lavoratori non docenti ancora da reperire”. E, ancora, ci sono le incertezze sugli spazi e sui trasporti.


“Per lo Snals-Confsal la scuola deve riprendere le attività didattiche regolarmente, con gli spazi necessari e gli arredi che consentano la sicurezza del personale e degli alunni. La verità è che troppo è stato lasciato alla responsabilità dei dirigenti. Sarà merito loro e del personale - conclude - se il 14 si tornerà a scuola: per tutta l’estate hanno lavorato alle richieste dal ministero e all’organizzazione della riapertura con le poche risorse concesse. Uno sforzo e un'assunzione di responsabilità encomiabili”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero