Covid, nella Tuscia ristoranti al completo nella prima domenica in zona gialla

Covid, nella Tuscia ristoranti al completo nella prima domenica in zona gialla
Primo fine settimana in zona gialla da tutto esaurito in provincia. Dal capoluogo al mare e ai laghi ristoranti pieni e tanta gente in strada. A guastare parzialmente il ponte del...

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Primo fine settimana in zona gialla da tutto esaurito in provincia. Dal capoluogo al mare e ai laghi ristoranti pieni e tanta gente in strada. A guastare parzialmente il ponte del primo maggio solo il meteo e la pioggia tra venerdì e sabato, incapaci di fermare la voglia di riprendersi tempo e spazio dopo la serrata primaverile. Intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine che si sono concentrati soprattutto nelle ore notturne per garantire il rispetto del coprifuoco. A Viterbo, ieri a pranzo, difficile trovare un posto a sedere con i primi turisti tornati in città. «Sia sabato che ieri c’è stato un buon passaggio– spiega Giuliano Proietti del ristorante Tre Re - e ora qualcosa finalmente si muove».

Stesso discorso al mare. Montalto di Castro e Tarquinia lido affollate dalla prime ore della mattina e per tutto il giorno con le file che, oltre che all’esterno di pizzerie, ristoranti e gelaterie si sono allungate fuori dalle agenzie immobiliari, alla ricerca di uno degli ultimi affitti disponibili per l’estate. A spingere la ripresa del litorale presenze dall’interno della provincia, ma non sono mancate quelle da fuori regione (Toscana e Umbria), oltre che dal bacino tradizionale di Roma. Piccoli problemi alla viabilità nelle ore serali, con leggeri rallentamenti sulle due arterie principali in direzione Viterbo: lungo l’Aurelia Bis nel tratto tra Tarquinia e Monte Romano, e sulla tarquiniese tra l’uscita per Montalto di Castro e Tuscania.

Bene, dopo mesi difficili, anche il lago di Vico e di Bolsena, bacino, quest’ultimo meta privilegiata da parte dei turisti stranieri (Olanda, Germania e e Austria) maggiormente ha pagato l’effetto della pandemia. Una boccata d’ossigeno davanti a previsioni estive ancora difficili, legate all’evoluzione del contagio e all’incertezza del pass vaccinale richiesto per gli spostamenti.

Per i ristoratori, adesso, diventa fondamentale allentare le maglie del protocollo sanitario, il distanziamento di un metro che costa il 25% dei posti, l’obbligo di limitare il servizio all’esterno e il coprifuoco. La data a cui guardare è il 14 maggio, giorno in cui una nuova valutazione del CTS potrebbe, in caso di contagi in ulteriore calo, cambiare le carte in tavola.

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Il Messaggero