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Una scuola che torni in presenza e che lo faccia in sicurezza. Ieri, in occasione della mobilitazione nazionale lanciata dalla Rete degli Studenti Medi, i rappresentanti locali dell’associazione hanno organizzato un’assemblea pubblica alle 10 a piazza della Rocca, nel capoluogo.
“Molti e di vario genere i problemi sollevati dai ragazzi presenti ma – racconta Teresa Pianella, rappresentante del movimento – i nodi più rilevanti restano quelli legati alla dimensione umana della scuola. Con l'assenza di corsi e laboratori in presenza, non resta nulla oltre alla didattica e la nostra idea di scuola aperta si allontana ancora di più”. Altro problema che è emerso è quello dell'edilizia scolastica: “Un aspetto che – hanno denunciato gli studenti - continua ad essere trascurato col risultato che studenti e studentesse ogni giorno sono lasciati a vivere in un ambiente vecchio e non sicuro”.
Intanto, i ragazzi attendono con fiducia quale sarà la decisione che il prefetto Giovanni Bruno adotterà sui turni scolastici: dopo la presentazione della simulazione con cui Cotral ha ridisegnato le corse dei bus tarandole su un ipotetico ingresso unico, ora spetta al rappresentante locale del Governo tirare le somme e adottare o meno un’ordinanza ad hoc per il superamento degli orari scaglionati. Decisione attesa per fine mese, su cui però peserà – e non poco – l’andamento della curva pandemica.
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