Viterbo, la sfida vinta di Fabrizio e Erika: aprono un bar nel mezzo della pandemia

Viterbo, la sfida vinta di Fabrizio e Erika: aprono un bar nel mezzo della pandemia
Fabrizio Burla e Erika Mei, 46 e 30 anni. Capelli ricci e occhiali con la montatura leggera il primo. Lisci che scendono sulle spalle l'altra. Indossano un grembiule antracite...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fabrizio Burla e Erika Mei, 46 e 30 anni. Capelli ricci e occhiali con la montatura leggera il primo. Lisci che scendono sulle spalle l'altra. Indossano un grembiule antracite e, sulla bocca, una mascherina chirurgica che nasconde le labbra e lascia parlare gli occhi.


Nel momento peggiore, un germoglio di vita che si arrampica sui primi raggi di sole post epidemia. Si chiama ‘Le meridiane’, il bar ristorante in piazza XX settembre che a Bagnaia ha deciso di sfidare l’emergenza e di alzare la saracinesca.

 Un nome che è un omaggio alla storia del paese, agli orologi solari che da secoli battono il tempo e ne controllano il polso. Antesignani, Fabrizio e Erika, di un settore battuto ma non vinto dal Covid 19 che crede nella rinascita. «Tante luci si spengono e noi le accendiamo. Perché lo abbiamo fatto? Perché crediamo nel territorio, nelle sue possibilità e forse, più semplicemente, perché i sogni vanno coltivati anche quando scende la notte più buia», spiegano i due proprietari. L’idea, nata per caso un giorno di dicembre: un cartello ‘vendesi’ all’esterno di un locale e la voglia di raccogliere la sfida. «A febbraio avevamo tutti i documenti pronti, a marzo già in linea per iniziare».

Poi è arrivata la pandemia, il lockdown, la chiusura in casa e la presa di coscienza che i tempi si sarebbero sciolti in un tempo sfumato. «Ma non abbiamo mai pensato, neppure per un minuto, di tirare i remi in barca  - continuano –  Due settimane fa abbiamo servito il primo caffè, la strada è solo all’inizio ma la prima sfida l’abbiamo già vinta».

Fabrizio e Erika non si nascondono dietro un dito: «Far rispettare le regole non è facile, distanziamento sociale e mascherine sono un ostacolo. È un lavoro ulteriore che si aggiunge a quello dietro il bancone ma ci motiva e ci carica ulteriormente. Le prime due settimane sono scivolate via bene. A fine mese, dopo il bar anche l’osteria entrerà a pieno regime. Sarà dura ma ci siamo».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero