Eventi estivi, un bando farsa: parola di regista

Eventi estivi, un bando farsa: parola di regista
«Non è professionalmente accettabile chiedere ora di organizzare qualcosa che va in scena tra 15 giorni con queste restrizioni, a fronte di uno stanziamento...

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«Non è professionalmente accettabile chiedere ora di organizzare qualcosa che va in scena tra 15 giorni con queste restrizioni, a fronte di uno stanziamento ridicolo». Parla da cantante lirico e regista Alfonso Antoniozzi, prima ancora che da politico. L'esponente di Viterbo 2020 è convinto che «in una realtà normale un bando del genere andrebbe deserto». Intanto è singolare che sull'albo pretorio siano pubblicati i bandi ma non la delibera. «Non si fa un avviso pubblico a fine luglio - dice Antoniozzi - per fare eventi ad agosto. A meno che il bando non sia un sipario per cose già preventivate».


Estate viterbese via whatsapp, Erbetti e Ricci: «De Carolis passa dall'avviso pubblico all'avviso privato»

«Da teatrante dico che un bando che esce adesso con queste limitazioni, con questa rendicontazione, così in velocità è assurdo e irricevibile. Io direi: non posso partecipare perché non sono pronto. A meno che non mi sia stato detto prima di preparare qualcosa in vista dell'uscita dell'avviso». Che è quanto ha fatto l'assessore Marco De Carolis (Fratelli d'Italia) con il messaggio whatsapp pubblicato dal Messaggero il 26 maggio: «Le associazioni che hanno intenzione di proporre all'amministrazione una versione aggiornata dei propri eventi, tenuto conto di quanto ci siamo detti negli incontri fatti, sono pregate di protocollare a stretto giro di posta la loro proposta».

«Alle sacrosante osservazioni fatte da me e altri colleghi della minoranza, per cui il modus operandi dei messaggini era inaccettabile dal punto di vista istituzionale - continua Antoniozzi - si è corsi ai ripari. I contatti diretti li abbiamo visti, sono stati portati anche in consiglio comunale. Ma questa è una trasparenza di cellophane». Nel suo habitat naturale funziona così.

«Gli spettacoli professionali non hanno attori che abitano tutti a Viterbo e stanno lì a girarsi i pollici. Se lo spettacolo è stato pensato per un evento va costituita una compagnia, vanno fatte prove. Dieci giorni fa mi ha chiamato un teatro per farne uno a fine agosto. Stiamo con le mani nei capelli: è un fulmine a ciel sereno due mesi prima perché devi pensare alle scenografie, all'idea di regia», dice Antoniozzi. Nel mondo reale è una corsa già così, «figuriamoci in soli 12 giorni, a fronte di tutte queste richieste». Ovvero la rendicontazione su compenso artisti, manodopera, ospitalità, service audio e luci, assicurazioni, tasse, allestimento spazi da dettagliare nella domanda. Il Comune mette massimo 3 mila euro a evento, per un totale di 40 mila.


«E' una cifra surreale per tre mesi di programmazione su Viterbo e quattro sulle frazioni. Auguri, congratulazioni, condoglianze a chi vorrà sobbarcarsi un lavoro così. E se poi la stessa data venisse indicata per più eventi? I teatranti veri che vedono un bando del genere lasciano perdere». Spettacoli anche a luglio, ma palco disponibile solo dal 1° agosto. «Sono cose incredibili - conclude - è una fesseria».
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Il Messaggero