«Siamo passati dall’avviso pubblico all’avviso privato». L’esordio del dem Alvaro Ricci sull’iniziativa dell’assessore alla cultura Marco...
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De Carolis ha chiesto alle associazioni di «protocollare a stretto giro di posta la loro proposta con tutti i dettagli per calendarizzarla: programma, budget e data», indicando le mail a cui spedirlo: pec del Comune, casella di posta sua e del dirigente. «Quando ho letto il messaggio sul Messaggero – dice Ricci - sono rimasto sbigottito. Le ragioni sono di carattere tecnico e procedurale: la scelta di un contraente, perché di questo si tratta, si fa tramite avviso pubblico. Il codice degli appalti parla chiaro».
C’è un altro punto che non va, secondo Ricci. «Le procedure sono in mano al dirigente, non all’assessore, che dà solo l’indirizzo politico. La cosa più grave, fermo restando che questo messaggio sia vero, è che De Carolis mette proprio le mani dentro la procedura e invece di un avviso pubblico fa un avviso privato». Sicuramente poi, anche volendo, quel messaggio «non può essere arrivato a tutti – continua – perché non ci sono limiti territoriali: potrebbe partecipare il mondo. La garanzia della pubblicità di un avviso è questa. E per questo si potrebbe pure intravedere una sorta di turbativa, perché alcuni sono a conoscenza di poter presentare un programma, altri no».
Il messaggio fa inoltre riferimento a incontri precedenti. «Vuol dire che ha difficoltà a comprendere il ruolo che sta svolgendo. E purtroppo questo modus operandi così free sta diventando quasi una regola, se ripenso al concerto di fine anno, preannunciato dai giornali, che mise in imbarazzato anche il suo attuale capogruppo Luigi Maria Buzzi. Stavolta altro che imbarazzo, dovrebbe reagire arrabbiato».
Va all’attacco anche Erbetti. «Non credo sia possibile che un uomo delle istituzioni usi un canale privato per invitare soggetti interessati a partecipare agli eventi estivi. Sono certo che a tutto questo ci sia una spiegazione logica e che l’assessore nell'immediato smentisca. Ne va del suo nome e della credibilità di tutta l’amministrazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero