Per qualità della vita Viterbo fa un salto indietro di cinque posizioni

Veduta panoramica di Viterbo
Al primo posto Pordenone (lo scorso anno era seconda dopo Trento). In fondo alla classifica Foggia, che rispetto al 2019 scende di cinque caselle (da 102° a 107°). E...

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Al primo posto Pordenone (lo scorso anno era seconda dopo Trento). In fondo alla classifica Foggia, che rispetto al 2019 scende di cinque caselle (da 102° a 107°). E Viterbo? Dal 79° posto conquistato nel 2019, indietreggia fino alla 84ma posizione, seguita – per quanto riguarda i capoluoghi laziali – da Latina (85°), e Frosinone (87°), mentre Latina (37) fa meglio di Roma (50).

“Italia Oggi” – il quotidiano econimico-giuridico-politico -  ha dato i voti alle province della Penisola nella tradizionale classifica dedicata alla qualità della vita, giunta alla 22 edizione, realizzata con l’Università La Sapienza di Roma e in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Per stilarla sono stati utilizzati i consueti macro-indicatori (sicurezza sociale; istruzione; formazione capitale umano; affari e lavoro, ambiente, reddito e ricchezza, tempo libero). Novità: tre indicatori sulla mortalità e sull’incidenza dei casi registrati di Covid-19 ogni 1.00 abitanti (15,06%; 80°).

Nelle varie voci Viterbo offre più ombre che luci. La sezione “Reati e sicurezza” – che di solito caratterizzava in positivo il viterbese – squaderna per esempio non poche criticità. E se in classifica generale vale il 45° posto (grazie alla diminuzione di scippi, borseggi e furti d’auto), si sprofonda con la violenza e i reati sessuali (81°), lesioni e percosse (85°), traffico stupefacenti (97°), mentre lo sfruttamento della prostituzione appare inesistente (1° posto).

Chiaroscuro anche nella sezione “Affari e lavoro” (83°), la cui voce “redditi e ricchezza” è collocata al 64° posto, con un miglioramento rispetto al 2019 (69°); un tasso di occupazione del 54,72%, un reddito medio pari a 15.309 euro, con il 27,37% di protesti. Sofferenze bancarie dei prestiti alle famiglie (75°); bene il tessuto produttivo (7°), male il numero di imprese cessare ogni 100 abitanti (80°); il 65° posto per la ricchezza patrimoniale pro-capite pari a 128.950 euro.

Il capitolo dell’ambiente vale il 72° posto. E se è pessima la posizione (88°) per i consumi idrici, va decisamente meglio per la raccolta dei rifiuti urbani (5°), meno per la differenziata (65°) ferma al 54,25%. Se il buco nero fa rima con le piste ciclabili (99°) non ci si può consolare con il verde urbano (98°).

Per quanto riguarda la sezione “Sistema salute”, lo studio ha indagato sulla dotazione di servizi medico-ospedalieri e diagnostici che, tirate le somme, “risulta scarsa o insufficiente”. Nel novero rientra Viterbo che viene collocato al 101° posto della classifica.

Le specifiche voci (tutte in rapporto a 100mila abitanti): Sottodimensione posti letto in reparti specialistici, 107°; sottodimensione apparecchiature diagnostiche, 48°; posti-letto in ostetricia e ginecologia per 100mila abitanti, 106°; posti-letto in cardiologia, cardiochirurgia e unità coronariche, 106°; posti-letto terapia intensiva e terapia intensiva neonatale: 101°; posti-letto in reparti di oncologia: 98°; acceleratori lineari, 43°; gamma camere, 71°; apparecchiature per imaging a risonanza magnetica, 96; tomografi assiali computerizzati (Tac), 11°.

Ed ora alcune voci random che fotografano vari aspetti della vita sociale. Infortuni sul lavoro (16°); morti e feriti ogni 100 incidenti stradali (80°); disoccupati fascia d’età 15-24 anni (38,05; 80°); diplomati fascia d’età 25-64 anni (64,30%; 43°); laureati fascia d’età 25-39 anni (24,9%; 61°). Tempo libero e turismo (comprendente le sezioni agriturismo, alberghi, ristoranti, bar, teatri, cine, librerie etc. ): 37° posto.

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Il Messaggero