L’Università della Tuscia in prima linea nella ricerca della resistenza batterica agli antibiotici grazie al progetto europeo Eurostras-Eureka, dal titolo...
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Unitus è coinvolta con il centro di Biofisica e Nanoscienze, coordinato da Anna Rita Bizzarri del Deb (dipartimento di ecologia e biologia), diretto da Giorgio Prantera, docente di Genetica, che opera in stretta collaborazione con la ditta multinazionale “Synergie Cad Instruments”, leader del progetto, di cui è consulente scientifico un altro docente del Deb, Salvatore Cannistraro, ordinario di Fisica, Biofisica e Nanoscienze.
Obiettivo della ricerca? «Lo scopo è duplice. Da una parte, individuare immediatamente – spiega Anna Rita Bizzarri - quale possa essere l'antibiotico giusto per una persona senza sottoporre la stessa a inutili e a volte dannose cure antibiotiche che potrebbero avere anche conseguenze dannose. Dall'altro, avere tempi molto più rapidi di individuazione degli antibiotici giusti per una patologia, permettendo anche di salvare vite umane».
«Il progetto – aggiunge Prantera - è finalizzato alla realizzazione di una apparecchiatura biomedicale, di dimensioni e costi contenuti, per accertare la presenza, nei fluidi fisiologici umani, di resistenza all’antibiotico di batteri infettanti. L’analisi verrebbe svolta in tempi rapidi (meno di un’ora) contro le 24-48 ore attualmente necessarie con le tecniche basate su crescita di culture batteriche».
L’immissione nel mercato del dispositivo biomedicale con le specifiche indicate, permetterà inoltre di raggiungere una maggiore sensibilità di rivelazione rispetto alle tecniche attuali di screening, aiutando così nella diagnostica precoce anche nello sviluppo della medicina personalizzata, il cui impatto nella salvaguardia della salute è in progressivo aumento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero