C’è un gruppo di oltre 20 viterbesi, a un passo dall’esplosione che ha ferito 29 persone, stanotte a New York. L’hanno scampata per miracolo: sono passati...
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Il gruppo è negli Usa da alcuni giorni ed è giunto nella Grande mela appena ieri. Il loro albergo è a sole due miglia dal luogo dell’esplosione. «Al momento – dice Rossi – qui è tutto tranquillo. Anzi, se non mi fosse arrivato l’alert sul cellulare non mi sarei accorto di nulla. Intorno alla mezzanotte dal telefonino ho sentito un allarme con una suoneria strana, forte e insistente». Informava i residenti delle strade interessate di un pacco sospetto e di stare lontani dalle finestre. «In quel momento – continua – eravamo tutti in albergo. Ho notato tre mezzi della polizia passare a sirene spiegate».
Un paio d'ore dopo, un secondo messaggio: «Il dispositivo sospetto sulla W 27 St in Chelsea è stato rimosso dagli artificieri della New York Police Department». «Ora in zona ci sono alcuni agenti, ma non si avverte panico, la situazione è tranquilla».
Dalla Tuscia sono partiti in molti, adesso si trovano nel cuore di un evento che potrebbe influire anche sulla campagna elettorale, su cui si sono espressi anche i candidati Donald Trump e Hillary Clinton. «Siamo un gruppo di oltre 20 persone, di Viterbo e Vetralla. Abbiamo saputo di essere passati dal punto dell’esplosione stamattina: la guida – conclude Rossi – ce lo ha appena comunicato, eravamo stati lì alle 19,45. Ora siamo davanti a un albergo dove alloggiano molti partecipanti alla prossima assemblea generale delle Nazioni Unite, c'è la polizia. Sono tranquillo, ma forse devo ancora rendermi bene conto di ciò che è accaduto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero