Pedopornografia, video sul cellulare manda alla sbarra due fratelli a Viterbo, ma Facebook li fa assolvere

Processo
Video pedopornografico manda alla sbarra due fratelli. Ma Facebook contribuisce a farli assolvere. E’ finita con una piena assoluzione il processo a carico di due...

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Video pedopornografico manda alla sbarra due fratelli. Ma Facebook contribuisce a farli assolvere. E’ finita con una piena assoluzione il processo a carico di due sessantenni accusati di aver diffuso materiale pedopornagrafico. 

I due fratelli del Viterbese sono stati rinviati a giudizio per reati connessi alla pedopornografia su richiesta della Dda di Roma. L'inchiesta, partita da Viterbo, risale al 2017. Il fascicolo è stato affidato alla pm Chiara Capezzuto. 

Fratelli alla sbarra per pedopornografia

«Il 17 novembre 2016 - ha spiegato in aula il comandante della stazione di Prima Porta - è venuto da noi un uomo che ci ha mostrato un video pedopornografico che l’altro fratello aveva postato sui social. Si trattava di un video di pochi secondi che aveva come vittima un bambino di un anno, massimo due. Abbiamo informato la Procura, perquisito le abitazioni e sequestrato cellulari e personal computer. Quel video, secondo quanto ci fu riferito, era stato postato anche su Facebook. Ma il social, che ha una politica molto precisa in merito, lo aveva poi oscurato». E, nonostante le richieste degli inquirenti, il colosso social non ha mai dato informazioni utili all'inchiesta. E di fatto, per il dibattimento, la prova dell'esistenza del video non è arrivata.

 

«Le immagini del video - ha detto durante la discussione la sostituto procuratore Chiara Capezzuto - sono esplicite e pedopornografiche. Il fatto è provato. Anche se i due imputati sostengono che sia stato semplicemente un atto di goliardia, la valenza di quelle immagini e la consapevolezza di chi le ha scambiate non possono non essere valutate». Anche l'uomo che aveva denunciato il fratello era stato indagato per il possesso di quel video sul suo cellulare. Inoltre non aveva denunciato tempestivamente il fratello. 

 La pm, considerando che i due sessantenni non hanno precedenti, ha chiesto la condanna a  un anno e mezzo per un imputato e a un anno per l’altro e una multa di duemila euro a testa. La difesa, sostenendo la totale mancanza di prove, ha chiesto e ottenuto l’assoluzione totale da ogni accusa. Il collegio ha prosciolto i fratelli dal reato di diffusione di materiale pedopornografico. 

 

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Il Messaggero