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Era arrivato in ambulatorio con tutti i sintomi di un infarto. E a salvargli la vita è stato un medico di famiglia, Niccolò Profeta, grazie anche al defibrillatore acquistato da tutti i colleghi nei mesi scorsi. La buona notizia arriva dell’Ucp, l’unità di cure primarie di Vetralla, dove l’altro giorno un 64enne originario di Civitavecchia si è recato dopo un malore.
A raccontare come sono andate le cose è Michele Fiore, medico di medicina generale che esercita proprio all’interno della struttura e che è anche segretario provinciale del sindacato di categoria Fimmg. “L’idea – rivela – è stata di un collega: nei mesi scorsi ci ha proposto di autotassarci per acquistare un defibrillatore nella speranza di non doverlo mai usare. E invece l’altro giorno grazie proprio al macchinario e alla prontezza del collega, aiutato dalla segretaria, un paziente è stato salvato”.
Non appena visitato, il dottor Profeta si è reso conto dell’infarto in corso e ha chiamato il 118. Nei pochi minuti necessari per l’arrivo dei soccorsi, le condizioni del 64enne sono però divenute tali che il medico ha deciso di intervenire: “L’uomo è andato in arresto. Profeta ha effettuato la rianimazione con massaggio cardiaco e usato il defibrillatore. Così l’uomo si è salvato”. Quando gli operatori del soccorso sono arrivati, lo hanno trasportato a Belcolle ma non era più in pericolo.
“Troppo spesso i medici di famiglia vengono criticati. Invece, ancora una volta, abbiamo di mostrato che oltre ai vaccini e alla burocrazia, salviamo le vite”, conclude Fiore.
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