Valutazione degli atenei, l’Anvur promuove l'Università della Tuscia

il rettore di Unitus Stefano Ubertini
E' stata pubblicata la scheda di valutazione annuale dell’Anvur (agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) relativa alla performance...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E' stata pubblicata la scheda di valutazione annuale dell’Anvur (agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) relativa alla performance degli atenei nel 2019, comparati con i dati delle università nell'area geografica di appartenenza e nella nazione.

 
Per quanto riguarda la "Tuscia" si rileva una crescita sulla maggior parte degli indicatori più rilevanti: crescono infatti 22 indicatori su 29 nella didattica; 2 su 3 nell’internazionalizzazione; 3 su 3 nella ricerca; 2 su 2 nella sostenibilità finanziaria; 9 su 16 in soddisfazione, occupabilità e rapporto docenti/studenti. I punti di forza sono legati a un aumento della percentuale degli iscritti provenienti da altre Regioni (+23% rispetto alla media regionale e + 31% rispetto quella nazionale), cosi come la percentuale di laureati entro la durata normale del corso (+10% rispetto la media regionale e +4% rispetto quella nazionale) e degli occupati a tre anni (dal 2018 al 2019 c’è stato un miglioramento del 22,1% per l’area scientifico-tecnologica e del 10,4% per l’area socio-umanistica). 
 
Altri numeri dicono che Unitus è in crescita, rispetto al 2018, anche nell'internazionalizzazione e dei laureati che hanno fatto esperienza di studio all’estero durante il loro percorso di studi, frutto dell’aumento delle lauree a doppio titolo e delle altre opportunità di mobilità internazionale. Di grande importanza è l’incremento dei laureandi complessivamente soddisfatti del corso di studi (il 92,4%) e dei laureati che si iscriverebbero di nuovo allo stesso corso di studi (73,7%), con entrambi gli indicatori sopra le medie regionali e nazionali (+3%)
 

«La regolarità dei nostri studenti nel loro percorso di studi e l’attrattività da altre regioni– è il commento del rettore Stefano Ubertini – sono indice di una didattica che funziona, di un ambiente in cui ci si forma sereno e di assoluta competenza, che rende i nostri ragazzi sempre più preparati. Lo testimonia il fatto della elevata percentuale di laureati occupati dopo un anno o dopo tre anni dopo la laurea, con valori ben oltre il 30% sopra alla media nazionale, sia per l’area scientifica sia per l’area umanistica e sociale. Abbiamo raggiunto questi importanti risultati – conclude Ubertini-  perché al centro di tutto mettiamo i nostri studenti. Un impegno che sarà ancora più forte in questo momento difficile per le famiglie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero