Università della Tuscia e Regione aprono a Viterbo il primo centro antiviolenza universitario

Università della Tuscia e Regione aprono a Viterbo il primo centro antiviolenza universitario
Tutto pronto per inaugurare il primo centro antiviolenza universitario della regione. Il taglio del nastro è stato fissato per mercoledì 13 luglio, ore 11,30, al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Tutto pronto per inaugurare il primo centro antiviolenza universitario della regione. Il taglio del nastro è stato fissato per mercoledì 13 luglio, ore 11,30, al rettorato di Santa Maria in Gradi, con la partecipazione del rettore Stefano Ubertini, gli assessori regionali Enrica Onorati (agricoltura, pari opportunità), Paolo Orneli (sviluppo economico, università, ricerca), nonché Alessio Pontillo, presidente, presidente DiSCo Lazio (diritto allo studio e conoscenza).

La struttura, con sede a Santa Maria in Gradi, è parte di un progetto sperimentale che vede coinvolte altre quattro università laziali (Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, Cassino e Università del Lazio Meridionale) con l’obiettivo di ampliare ulteriormente la rete dei servizi antiviolenza della Regione, che oggi conta 32 centri e 15 case rifugio a indirizzo segreto, a fronte degli 8 centri e delle 8 case rifugio presenti sul territorio nel 2013. La gestione è stata affidata all’associazione “Ponte Donna”, aggiudicataria del bando “LazioDisco” per l’anno 2022-2023; sarà attiva 5 giorni su 7 e con reperibilità h24.

Svolgerà funzioni di accoglienza e offrirà servizi di supporto sul piano dell’assistenza legale e psicologica in favore delle donne vittime di violenza. Sarà peraltro impegnato in attività di promozione della conoscenza e del riconoscimento della violenza di genere al fine di costruire sinergie nelle azioni di contrasto al fenomeno, in particolare attraverso l’organizzazione di incontri interdisciplinari sulla tematica, in collaborazione con l’Università. Pensato per essere un luogo aperto a tutte le vittime di violenza di genere del territorio che ne avranno bisogno, il Centro sarà in primo luogo un punto di riferimento per le studentesse, per le docenti e per tutte le donne che lavorano presso l’Ateneo.

«Siamo felici di annunciare – rivela Ubertini – l’apertura del Centro antiviolenza di Unitus, grazie all’impegno congiunto di Università, Regione Lazio e “Ponte Donna”. E’ un progetto in cui crediamo fortemente e che rappresenta una misura centrale del Gender Equality Plan predisposto dall’Ateneo per il contrasto a qualsiasi forma di discriminazione o violenza, in un’ottica di superamento degli stereotipi e di adozione di pratiche di valorizzazione delle differenze».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero