Un viterbese per capitano: a Leonardo Bonucci la fascia di Buffon in Nazionale. La famiglia: «Che orgoglio»

Un viterbese per capitano dell'Italia
Un viterbese per capitano. Il nuovo corso della Nazionale italiana di calcio targata Roberto Mancini riparte da Leonardo Bonucci. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un viterbese per capitano. Il nuovo corso della Nazionale italiana di calcio targata Roberto Mancini riparte da Leonardo Bonucci.


Il calciatore nato e cresciuto a Viterbo sarà il nuovo capitano azzurro. Dopo l'addio di Gigi Buffon, Mancini ha scelto Bonucci come capitano del nuovo ciclo azzurro che ripartirà dai giovani e avrà l'obbligo di riportare in alto una Nazionale che quest'anno dopo sessanta anni vedrà da spettatrice i Mondiali in Russia.

Per Bonucci, che in passato ha già indossato la fascia di capitano dell'Italia, sono 77 le presenze con la maglia azzurra con l'esordio da capitano del nuovo corso che avverrà il prossimo 28 maggio, quando l'Italia affronterà in amichevole l'Arabia Saudita. Grande soddisfazione ed orgoglio tra i familiari con il padre Claudio, la madre Dorita e il fratello Riccardo felici per la notizia.

"Siamo contenti e orgogliosi che Mancini abbia scelto Leonardo come nuovo capitano - dice il fratello Riccardo - perché Leonardo sente sulla pelle la maglia azzurra e sarà un punto di riferimento anche per i tanti giovani che indosseranno, per la prima volta, la casacca dell'Italia. Mio padre Claudio? In questo momento sta guidando; è meglio non farlo emozionare troppo, glielo diciamo più tardi". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero