​Tentarono di violentare una ragazzina di 15 anni costringendola a salire in macchina, al via il processo

TRIBUNALE
Tentarono di violentare una ragazzina di 15 anni costringendola a salire in macchina, al via il processo davanti al collegio del Tribunale di Viterbo. Ieri mattina prima udienza e...

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Tentarono di violentare una ragazzina di 15 anni costringendola a salire in macchina, al via il processo davanti al collegio del Tribunale di Viterbo. Ieri mattina prima udienza e primo rinvio per impedimento di un giudice. Alla sbarra un 59enne algerino che il 26 dicembre 2022, insieme a un 28enne tunisino, tentò di adescare una minore a Grotte di Castro. Il 28enne, assistito dall’avvocato Domenico Groziglia, ha già chiuso i conti con la giustizia patteggiando due anni di carcere davanti al gup.

A processa resta solo un imputato a cui in fase preliminare è stata negata la richiesta di riti alternativi per precedenti specifici. L’uomo, ristretto ai domiciliari, è assistito dall’avvocato Michele Ranucci. Parte civile la famiglia della vittima, difesa dall’avvocato Angelo Di Silvio. 

Il giorno di Santo Stefano dello scorso dicembre la vittima si era fermata in un distributore di benzina con alcuni coetanei. Mentre era con gli amici due uomini, il 28enne tunisino e 59enne algerino, hanno adocchiato e a farle avance di tutti i tipi. Le gridavano: «A bella, vieni qua. Vieni con noi”, cercando di convincerla a salire nella loro macchina. La ragazzina avrebbe tentato di ignorarli, ma i due si sarebbero fatti sempre più pressanti. E quando alcuni amici della comitiva della vittima sono tornati a casa i due hanno iniziato la loro mossa di avvicinamento. Il più giovane dei due l’avrebbe stretta a sé non lasciandole via di fuga. E dopo averla baciata avrebbe iniziato a infilare le sue mani nelle parti intime. Nemmeno il tempo di provare a chiedere aiuto che la vittima sarebbe stata raggiunta anche dal 59enne che oltre a tentare di spingerla nella sua auto l’avrebbe baciata e stretta a sé. La storia è stata scoperta grazie al coraggio della giovane che ha subito chiesto aiuto.

Prima ai genitori e poi alle forze dell’ordine. Immediata l’indagine dei carabinieri della compagnia di Montefiascone che dopo aver ascoltato la vittima e alcuni amici presenti durante il primo approccio hanno dato un nome e un volto ai due aggressori. Scoprendo che il più anziano aveva già precedenti per violenza sessuale. Aveva cercato, in passato, di adescare altre ragazzine. Il processo entrare nel vivo il mese prossimo con l’ascolto dei primi testimoni. La vittima, parte civile nel processo assistita dall’avvocato Angelo di Silvio, è stata già ascoltata in incidente probatorio e non dovrà più ripercorrere in aula l’incubo vissuto. Ascoltati, con la stessa modalità protetta, anche tre dei suoi amici che avrebbero assistito alla scena.

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Il Messaggero