E mentre dopo lo choc della pandemia il mondo della moda si interroga sul suo futuro e sulla necessità di ripensare ritmi e stagioni delle sfilate, ecco che un suggerimento...
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Il concetto, tutto riassunto nella locandina lanciata dalle associazioni VivaTarquina e OltrePensiero che hanno ideato e curato l’evento: torri, campanili e tetti del paese trasformate in stalattiti pendenti sopra un cielo da calpestare. Prospettiva ribaltata per una sfilata in ‘negativo’ o, come l’hanno chiamato gli organizzatori, ‘al contrario’.
A spiegare come funziona ci pensa una delle ideatrici, Maria Antonietta Valerioti: «Non ci saranno sedie a fare da ali al percorso né una passerella stricto sensu. Le modelle non sfileranno ma resteranno immobili al centro della via». A dare dinamismo saranno invece visitatori e curiosi che potranno partecipare all’evento in maniera attiva camminando lungo le due corsie, una per i visitatori in entrata una in un’uscita, preparate ad hoc per avvicinare allo zero il pericolo di assembramenti.
Location scelta, il cuore del paese: Corso Vittorio Emanuele arteria che raccoglie i vicoli del centro storico e da palazzo Vitelleschi si allunga fino alla sede del Comune. Dietro la sfilata, in programma venerdì 24 luglio con inizio alle 21.45, molto di più: cooperazione e un invito a ricominciare nell’ottica di un piano di rilancio sociale, culturale e economico. La notte della sfilata cambierà infatti pelle quando le luci sulla passerella si spegneranno per trasformarsi in quella dello shopping.
«A fornire gli abiti e gli accessori saranno infatti le attività commerciali del paese e potranno essere acquistati al termine della sfilata – concludono gli organizzatori –. Anche altri negozi resteranno aperti. Dopo mesi difficili c’è bisogno di una ventata d’aria fresca: è questo un modo per dare un contributo, tornare a sorridere e guardare al futuro con più fiducia».
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Il Messaggero