Scritte no vax sul muro del Comune colto sul fatto l’“imbrattatore”

Scritte no vax a Bassano Romano
Sorpreso dai carabinieri mentre scrive “il vax uccide” sul muro del Comune, denunciato. La notte di Pasqua, i carabinieri della stazione di Bassano Romano hanno colto...

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Sorpreso dai carabinieri mentre scrive “il vax uccide” sul muro del Comune, denunciato. La notte di Pasqua, i carabinieri della stazione di Bassano Romano hanno colto sul fatto un cittadino italiano mentre imbrattava l’esterno della sede comunale. L’uomo, un cinquantacinquenne del posto, stava scrivendo sul muro esterno, con una bomboletta spray, la scritta “il vax uccide” noncurante del fatto, che proprio in quel momento transitava una pattuglia di carabinieri. Il cinquantenne è stato immediatamente fermato e portato in caserma, dove è stata formalizzata la denuncia a suo carico. Non è la prima volta che le mura del comune di Bassano Romano vengono imbrattate con scritte no vax a Bassano Romano. Era successo anche a febbraio scorso. E a maggio dell’anno prima. La notte di febbraio vennero imbrattate con vernice rossa la facciata del comune, la Casa delle culture e dei popoli intitolata a Fabrizio Frizzi e altri edifici del centro storico.

C’era scritto: «Il vaccino uccide», «Mostri assassini» e ancora «Co2=truffa». Scritte tutte firmate “ViVi” e dal simbolo della doppia V cerchiata. Il sindaco di Bassano Romano contattò subito le autorità mettendo a disposizione i filmati della videosorveglianza cittadina, per cercare di identificare l’imbrattatore no vax. A maggio del 2023 erano stati deturpati i muri di villa Giustiniani, bene di interesse storico-artistico del ministero della Cultura: «Vaxate i bambini, siete mostri assassini». E lo stesso sindaco era finito del mirino. Maggi era stato definito un “assassino nazicomunista” e in una vignetta, nella quale compariva con una svastica piazzata in mezzo alla fronte, gli veniva fatto dire: «Sono un bugiardo criminale e voglio imporre la dittatura nazicomunista».  Da quanto emerso nel corso degli accertamenti il cinquantenne sarebbe collegato a tutte le scritte apparse sulle mura cittadine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero