Santa Rosa, il capofacchino Sandro Rossi: «Mi aspetto una nuova Macchina eclatante, che ci stupisca»

Domani la consegna di ciuffi e spallette, giovedì la cena tecnica: «I Facchini sono già carichi»

Santa Rosa, il capofacchino Sandro Rossi: «Mi aspetto una nuova Macchina eclatante, che ci stupisca»
«I Facchini sono già parecchio carichi». Il suo grido «Sollevate e fermi», che rompa un silenzio totale, è quello che dà il via al...

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«I Facchini sono già parecchio carichi». Il suo grido «Sollevate e fermi», che rompa un silenzio totale, è quello che dà il via al Trasporto. Il capofacchino Sandro Rossi comincia a testare gli umori dei suoi uomini, prima di dare loro tutte le “dritte” del caso. «Domani faremo la consegna dei ciuffi nella ex chiesa della Pace - dice - con il rinfresco offerto a tutti. È lì che daremo le prime indicazioni». Poi il secondo round, ovvero «la cena tecnica, giovedì sera a Vetralla, al ristorante L’Accordo».

L’ultima occasione per limare ciò che c’è da correggere o - per i nuovi - capire.
«Non ho ancora parlato con i Facchini a livello tecnico - dice Rossi - ma solo di vita comune, durante le cene in piazza San Lorenzo. Niente però di relativo al Trasporto. Neanche con i nuovi: saremo più precisi giovedì, quando daremo loro tutte le indicazioni su ciò che devono fare». Questo sarà il Trasporto dell’epilogo per l’attuale Macchina: un ultimo pensiero per Gloria? «Questa per me è la più bella di quelle che ho visto». Da Facchino ne ha portate tante, da capo ne ha guidate tre: Ali di luce, Raffaele Ascenzi come l’attuale, Fiore del Cielo di Arturo Vittori e questa.

Rossi ha grandi aspettative per la nuova struttura. «Mi aspetto qualcosa di eclatante - spiega - non le solite Macchine che abbiamo visto finora». Poi esplicita meglio: «Mi aspetto qualcosa di diverso, che ci stupisca». Innovativa o tradizionale? «Innovativa no, per me sarebbe molto più bello se fosse tradizionale. Con qualche innovazione logicamente, qualcosa che non abbiamo mai visto». Insomma, qualche elemento di novità va bene, ma che resti ancorata ai canoni della tradizione.

Il capofacchino ha ancora due anni di mandato da portare a termine, prima delle nuove elezioni. Farà dunque, sicuramente, almeno un Trasporto con la prossima Macchina di Santa Rosa. A proposito: lunedì 4 settembre ci sarà l’abbinamento del progetto vincitore con l’anagrafica, ovvero con il nome di chi lo ha realizzato. E subito dopo si potrà alzare il velo sulla struttura che verrà portata a spalla il 3 settembre del 2024.

Intanto c’è però da portare a casa questa. «Mi aspetto un Trasporto solido, che vada come sempre tutto bene e non ci siano problemi. Che gli spazi per il pubblico siano sufficienti per tutte le persone che la vogliono vedere. Alle cene in piazza ho visto massima tranquillità, hanno scherzato e giocato: sono parecchio carichi e contenti - conclude Rossi - ma bisogna lavorarci ancora un po’ sopra». Perché la Macchina non è uno scherzo.

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Il Messaggero