Santa Rosa, il figlio di Zeffirelli: «Amava Viterbo, sarebbe felice della girata»

Il maestro Zeffirelli con il figlio Luciano Bacchielli
"La girata di piazza del Teatro è un omaggio al maestro Zeffirelli: uno dei suoi figli adottivi è Luciano Bacchielli, un nostro facchino”. La voce...

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"La girata di piazza del Teatro è un omaggio al maestro Zeffirelli: uno dei suoi figli adottivi è Luciano Bacchielli, un nostro facchino”. La voce già circolava da settimane ma a renderla ufficiale ci ha pensato nei giorni scorsi Massimo Mecarini, il presidente del Sodalizio. La dedica al grande regista scomparso a giugno all'età di 96 anni è un riconoscimento sia alla figura dell'artista sia al rapporto che lo legava a Viterbo.


"Sono adulti. L' adozione risale a cinque-sei anni fa. Hanno vissuto con me per gran parte della vita. Io voglio bene a loro e loro a me. Molto sinceramente", diceva nel 2013 Zeffirelli, parlando dei suoi due figli. Dei quali uno, come detto da Mecarini, è Luciano Corsi Zeffirelli Bacchielli, viterbese e facchino per 10 anni, conosciuto in città come "Ciano": ha iniziato nel 1975 con Volo d'angeli del costruttore Giuseppe Zucchi e non ha lasciato il ciuffo fino al 1985, il suo ultimo Trasporto con "Spirale di fede" di Nello Celestini. Ma c'è di più: nel 2009 il maestro firmò un bozzetto della Macchina di Santa Rosa con cui partecipò al concorso di idee. Vinse, però, Arturo Vittori con Fiore del cielo.
 
La notizia della girata dedicata al padre lo ha raggiunto mentre è impegnato con la Fondazione Franco Zeffirelli. "Sono molto felice di questa scelta. Ringrazio - commenta Luciano Corsi Zeffirelli Bacchielli - il Sodalizio dei facchini, in primis Massimo Mecarini, Sandro Rossi e il vicepresidente Luigi Aspromonte, insieme all'intero consiglio direttivo. Grazie anche a ogni singolo Facchino: il loro è un grande gesto verso mio padre che era molto attaccato a Viterbo. Il suo amore per la città lo ha dimostrato anche partecipando al concorso di idee per la Macchina".


Quando vide il Trasporto per la prima volta, il maestro ne rimase profondamente colpito. "La devozione verso la Santa e l’amore per la città che si respira in quei giorni sono i sentimenti che più gli erano rimasti impressi. Così come tutto ciò che ruota intorno al Trasporto, dal corteo del 2 settembre, ai riti della vestizione dei Facchino, fino al giro delle sette chiese", racconta il figlio del maestro. La sera del 3 cercherà anche lui di essere a piazza del Teatro, per gustare dal vivo l'omaggio della città a Zeffirelli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero