«Nessun passo indietro sul progetto Futur-e a Montalto di Castro». Enel Produzione prova a fare chiarezza sul futuro del sito energetico di Pian dei Gangani, in...
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«Stiamo portando avanti le negoziazioni con uno dei tre proponenti del progetto Futur-e - dichiara l'azienda elettrica - . Le proposte ricevute riguardano l'ambito turistico-ricettivo e riutilizzano le strutture del sito per funzioni del tutto diverse dalla produzione di energia. Abbiamo già avviato alcune demolizioni limitate alle aree in cui è stata autorizzata la dismissione e per le quali i progetti ricevuti tramite Futur-e non prevedono nuovi utilizzi. In merito allo studio che verrà presentato dal Comune - conclude l'Enel - non ne conosciamo i contenuti, ma su questo tema è possibile confrontarsi positivamente con l'amministrazione comunale».
Appunto, lo studio: il Comune lo approverà nella seduta consiliare in programma alle 18 di oggi. Si tratta di uno studio di fattibilità tecnico-giuridica che individua le criticità relative ai grandi impianti industriali che insistono sul territorio. Lo stesso documento indica le «possibili azioni necessarie per la tutela o per il recupero di situazioni che compromettono lo sviluppo ecosostenibile del paesaggio». Tra gli impianti individuati, oltre alla centrale A. Volta e quella ex nucleare, anche la cupola del cementificio in località Due Pini, la cava in prossimità del fiume Fiora, verso Vulci, e gli impianti fotovoltaici a nord-est del comune.
Dopo l'approvazione in consiglio, si passerà al sopralluogo nelle aree individuate. Nel caso dell'ex centrale nucleare, per le sole opere non oggetto di riconversione da parte di Enel, si partirà con il procedimento di decadenza del titolo autorizzativo - tramite una conferenza di servizi - nella quale saranno coinvolti tutti gli enti che, a diverso titolo, hanno preso parte alla realizzazione del progetto.
Da Enel secca smentita anche sull'eventualità di ospitare a Montalto il deposito nazionale di scorie nucleari: «Mai ricevuto nessun tipo di richiesta, nè avuto contatti di alcun tipo, nemmeno per via informale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero