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A inizio anno la notizia aveva fatto scalpore. Mai prima di allora la carenza di personale era stata tale da dover far ricorso a medici somministrati dalle cooperative per coprire i turni nei pronto soccorso del Viterbese. E invece nel 2023 prima sono stati assoldati per tre mesi, ora è arrivato il rinnovo per un bimestre (fino a metà giugno).
La vicenda ha radici lontane ed è comune anche al resto d’Italia: i medici mancano e le difficoltà maggiori si riscontrano proprio nei servizi d’emergenza degli ospedali. Da quattro anni ormai la Asl di Viterbo cerca in ogni modo di reperire le figure mancanti, ovvero almeno 15 medici. Dal 2019 a oggi si sono susseguiti avvisi pubblici, mobilità, bandi per contratti a tempo indeterminato e non. Ma i riscontri sono sempre stati insufficienti.
Alla manifestazione di interesse lanciata dalla Asl il 6 dicembre ha risposto solo un operatore economico: l’Altavista società cooperativa sociale. La coop, con sede a Sassuolo e che somministra medici in diverse Asl italiane, ha quindi ottenuto l’affidamento del servizio di copertura di turni di guardia medica diurna e notturna nei pronto soccorso aziendali offrendo un prezzo unitario all’ora di 109,50 euro, Iva esente, per un totale complessivo di tre mesi (febbraio-aprile=, per la copertura di 13 turni mensili da 12 ore ciascuno per un importo di 256.230 euro, iva esclusa. Significa che sono arrivati 5 medici somministrati per un trimestre, ma con la possibilità di una proroga per altri due mesi.
E siamo infatti alla proroga. A richiederla Lorena Cipollone, direttore dell’unità operativa complessa di Pronto Soccorso e Medicina D’Urgenza, essendo ancora in fase di espletamento del concorso pubblico per l’assunzione di dirigenti Medici. Importo massimo stimato, 170.820 iva esente.
I camici bianchi in prestito dalle coop ai pronto soccorso di Viterbo, Tarquinia e Civita Castellana, costano circa 110 euro l’ora, più iva, cifra di circa quattro volte superiore a quella percepita dallo specialista in servizio nello stesso reparto, come dipendente della Asl. Al momento, i medici che mancano all'appello nei pronto soccorso sono quindi coperti tramite figure non dipendenti, prima partite iva e da quest’anno tramite coop, più costose rispetto a chi ha un contratto diretto con l'azienda.
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