Prociv Viterbo radiata dalla Regione Lazio per mancata rendicontazione dal 2016 al 2018

Prociv Viterbo radiata dalla Regione Lazio per mancata rendicontazione dal 2016 al 2018
La Prociv Viterbo radiata dall’elenco delle organizzazioni di volontariato della protezione civile dalla Regione Lazio. Una decisione clamorosa dettata dalla mancata...

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La Prociv Viterbo radiata dall’elenco delle organizzazioni di volontariato della protezione civile dalla Regione Lazio. Una decisione clamorosa dettata dalla mancata rendicontazione dei contributi erogati nel triennio 2016-2018, per oltre 7 mila euro. L’associazione non potrà più intervenire: un problema per il Comune, che non può inserirla nel piano neve. «La sua zona dovrà essere coperta dagli altri gruppi», spiega Antonio Scardozzi, consigliere delegato alla protezione civile, che si era subito mosso appena ricevuta la prima comunicazione da Roma.


Dal referente della Prociv Viterbo, Fabio Orsimarsi, secco no comment: «Sono cose nostre private personali – dice – non vedo il motivo per dare spiegazioni a un giornale». Cosa è successo però lo chiarisce la determina firmata da Carmelo Tulumello, direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile. L’11 marzo scorso, «a seguito di mancata rendicontazione, si è provveduto alla revoca di contributi erogati negli anni 2016, 2017 e 2018, per complessivi 7.247,44 euro».

Il 10 luglio «si è richiesta la riscossione coattiva della suddetta somma più interessi legali maturati, per un totale di 7.262,53 euro». Il 27 agosto si è quindi «provveduto alla comunicazione di avvio del procedimento di cancellazione dall’elenco». Fino alla radiazione pubblicata sul Burl ieri, perché «i termini concessi per produrre eventuali argomentazioni atte a contrastare la radiazione - si legge - sono inutilmente decorsi».

La nota di fine agosto era stata ricevuta però anche da palazzo dei Priori. «Il 24 settembre – spiega Scardozzi – abbiamo scritto alla Prociv dicendo di sospendere ogni attività di protezione civile. Infatti per la campagna estiva doveva prendere circa 3 mila euro, ne ha presi solo mille perché ha lavorato fino a metà agosto. Siamo stati previdenti, appena saputo lo abbiamo comunicato subito. Dispiace, perché erano iscritti fin dall’istituzione del registro, nel 2013».


In caso di neve sono otto i gruppi in campo. Quello comunale copre Bagnaia, la Misericordia Grotte Santo Stefano, Tuscia Viterbo San Martino al Cimino, mentre di Viterbo si occupano Carabinieri, Aeopc Faul, Anpana, gruppo cinofilo e Prociv. «Qualche disagio questo fatto ce lo dà: come gruppo non è grandissimo, ma dispone di diversi mezzi. La sua parte di territorio se la dovranno spartire le altre quattro associazioni. Purtroppo – conclude Scardozzi - se non è riconosciuta dalla Regione non la possiamo chiamare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero