Viterbo, c'è un Pokémon in consiglio comunale. Ma non il numero legale: seduta deserta

Viterbo, c'è un Pokémon in consiglio comunale. Ma non il numero legale: seduta deserta
Non li ha salvati neanche il Pokemon comparso all'improvviso nella sala d'Ercole. Mancava un solo consigliere alla maggioranza per garantire il numero legale, ma la seduta...

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Non li ha salvati neanche il Pokemon comparso all'improvviso nella sala d'Ercole. Mancava un solo consigliere alla maggioranza per garantire il numero legale, ma la seduta è andata deserta nonostante la presenza del verde Bulbasaur. Adesso se ne riparla lunedì prossimo, ma si sa già che la variazione di bilancio sarà approvata martedì in seconda convocazione, quando saranno necessari molti meno consiglieri per far partire i lavori.


Si sarebbe dovuto approvare il Paes (Piano d'azione energia sostenibile) e un debito fuori bilancio da 95 mila euro risalente al 2005. Invece niente. Primo appello a vuoto, un classico. E al secondo, nonostante il quarto d'ora abbondante accademico, il presidente Marco Ciorba non ha potuto far altro che dichiarare seduta deserta. «Ma non di Pokemon», ironizza Filippo Rossi postando la foto del Bulbasaur su Facebook subito dopo lo sciogliete le righe. Non c'erano Livio Treta, Melissa Mongiardo e Francesco Serra. Nel frattempo – con qualche perplessità dell'opposizione sulla legittimità dell'operazione – quella straordinaria sulle frazioni in programma lunedì era stata già spostata a giovedì prossimo. Al suo posto, la prima convocazione del consiglio per la variazione di bilancio, da approvare perentoriamente entro il 31.

La reazione della minoranza? Braccia allargate e facce sconsolate. «Che dobbiamo dire? Si commenta da solo. E tanto ormai non fa neanche più notizia». È dalla maggioranza che parte il j'accuse. «Mi vergogno nonostante abbia fatto il mio dovere – dice la dem Daniela Bizzarri – perché abbiamo un impegno con i cittadini. Anzi, chi ha preso 800 voti dovrebbe essere il primo a rispondere, invece sono sempre presenti quelli che ne hanno presi 300. Chi non può stare qui torni a fare il proprio mestiere o a studiare». Intanto, Bulbasaur resta a guardare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero