In agonia da quasi tre anni e mezzo. Nell'indifferenza totale delle istituzioni, ieri al capezzale del Bullicame morente hanno manifestato alcune decine di persone, grazie...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A livello politico infatti c'erano solo lei e alcuni rappresentanti della lista Lavoro e beni comuni. «Chiederò il perché di questa situazione dice Frontini e anche a che punto siamo sulle ex Terme Inps. Ricordo che il bando avrebbe dovuto essere pubblicato un anno fa: l'imperativo era entro marzo 2017». Qui intanto sono passati oltre 1.220 giorni da quando la Gestervit, che gestisce le Terme Salus, in seguito a dei lavori ha danneggiato la sorgente San Valentino, portando al prosciugamento della callara. Quello di ieri però non è solo un atto di protesta, ma anche la dimostrazione del disinteresse della politica per un bene storico.
Nonostante le vasche siano bene o male piene, sono di fatto inutili e inutilizzabili: ci si può facilmente rendere conto che l'acqua è tutt'altro che calda. Perché il calore si disperde nel percorso del tubo che le alimenta: la prima vasca quindi è fredda e la seconda freddissima.
Marinelli e Faperdue hanno spiegato tutta la storia, dai lavori allo stallo attuale: «La Regione commentano - ha intimato alla Gestervit la chiusura del San Valentino, attraverso una determina della scorsa estate. Cosa che finora ancora non si è realizzata». Poi si dovrà aprire il pozzo Sant'Albino: solo allora sarà possibile tornare a usufruire del Bullicame. Agli organizzatori fanno eco quelli di Lavoro e beni comuni: «Il rilancio del termalismo, la riapertura delle ex Terme Inps, la riqualificazione del Bullicame spiegano - sono infatti, tra i punti cardini del nostro programma».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero