Nepi, nasce un Manifesto sulle proposte della coltivazione della nocciola. Iniziativa del Bio distretto.

Nepi, nasce un Manifesto sulle proposte della coltivazione della nocciola. Iniziativa del Bio distretto.
Superare la monocultura, diversificare la produzione, valorizzare il territorio. Su questi tre concetti si basato e svolto a Nepi un confronto tra tutti gli attori presenti...

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Superare la monocultura, diversificare la produzione, valorizzare il territorio. Su questi tre concetti si basato e svolto a Nepi un confronto tra tutti gli attori presenti nel Bio Distretto della via Amerina. «La  nocciola è una straordinaria ricchezza, un valore aggiunto, ma rischia di essere o già è un grande problema», è stato ribadito dagli intevenuti.  

«La nocciola - ha detto il presidente del Biodistretto, Famiano Crucianelli - è un bene importante, ma per interessi particolari, per scarso coraggio imprenditoriale e perché prevale la logica della quantità e del produttivismo non dà tutto quello che potrebbe dare al nostro territorio. Bisogna cambiare e cambiare radicalmente».

Le proposte. La redditività per ettaro non si deve ottenere con la massimizzazione della produzione, bensì nella massimizzazione della valorizzazione dei prodotti e nell’uso di un sistema di produzione sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Nuove forme di organizzazione fra i diversi attori del sistema alimentare locale, ovvero i soggetti della produzione, trasformazione e commercializzazione. La soluzione di quei problemi di inquinamento chimico che la coltivazione intensiva e la monocultura causano al suolo, all’acqua e all’aria, più in generale alla biodiversità della natura e alla salute dei cittadini.

«Sono queste le premesse di un Manifesto - ha detto sempre Crucianelli - che intendiamo lanciare con questa conferenza e con il quale indichiamo 10 punti perché si possa arrivare ad un’economia della nocciola sostenibile che ha come obiettivo il superamento della monocultura, la diversificazione del prodotto e la valorizzazione del territorio».

Questi gli indirizzi.  Obbligo per tutte le produzioni di nocciole il disciplinare di produzione integrata della regione Lazio - Introdurre l’obbligo di sistemi irrigui a controllo - Introduzione della diversificazione ecologica pari al 5% dell’area dei noccioleti - Sostenere una graduale conversione dei modelli agroecologici, sino a raggiungere il 50% di biologico nei prossimi anni - Incoraggiare l’inerbimento permanente del noccioleto - Vietare il glifosate - Realizzare il censimento dei pozzi e favorire una rete di microinvasi - Scoraggiare nuovi impianti dove già esiste la coltivazione intensiva e favorire la diversificazione con attenzione a culture non a forte domande irrigue - Zonizzazione del territorio per inviduare le aree vulnerabili e selezionare le zone vocate per la coricultura - Sostenere il trasferimento di conoscenze tra e verso gli agricoltori. L’insieme di queste azioni deve essere finanziate dal PSR. E’ necessaria una nuova strategia e proposte che possano garantire reddito agricolo e valore al territorio senza dimenticare i danni che giorno dopo giorno rischiano di prodursi nel nostro territorio.

Per questo è stata programmata la conferenza "Danni all’ambiente e agli ecosistemi e alla salute dei cittadini derivanti dalle monoculture". Secondo Crucianelli, «daremo continuità alla iniziativa perché cessi l’irresponsabile taglio degli ulivi e faremo ogni iniziativa necessaria per evitare che centomila tonnellate di scorie radioattive arrivino nel nostro territorio».

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Il Messaggero