Droga griffata per controllare lo spaccio: confermato l'arresto a Nepi dalla Cassazione

Droga griffata per controllare lo spaccio: confermato l'arresto a Nepi dalla Cassazione
Il logo di un cappellino da baseball su ogni panetto. Un piccolo marchio come segno di riconoscimento e di appartenenza. Il maxi sequestro di droga, effettuato dai carabinieri...

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Il logo di un cappellino da baseball su ogni panetto. Un piccolo marchio come segno di riconoscimento e di appartenenza. Il maxi sequestro di droga, effettuato dai carabinieri della compagnia di Civita Castellana, un paio di giorni prima dello scorso Natale, ha portato alla scoperta di un magazzino all'ingrosso di stupefacente con un marchio ben preciso.

Un segno di riconoscimento che ha messo nei guai il proprietario dell'immobile dove veniva conservata e suddivisa la droga, un settantenne di Nepi, e un 30enne magrebino trovato dai carabinieri «con i piedi affossati tra un cospicuo quantitativo di hashish». Quest'ultimo ha presentato ricorso in Cassazione per la misura cautelare degli arresti in carcere, ricorso rigettato anche grazie alla riconoscibilità dei panetti di droga, tutti marchiati con lo stesso logo: un cappellino con visiera.

«Nell'auto a uso dell'indagato - scrive la Cassazione -, all'interno del portafogli, era stato sequestrato un altro panetto di hashish la cui confezione, riportante l'immagine di un cappello con visiera era identica a quella di alcuni panetti trovati nella casupola». La marchiatura dei panetti di droga per mano dei trafficanti di sostanze stupefacenti non è riconducibile a un mero esercizio artistico ma, secondo gli investigatori, sarebbe anche legato alla volontà di rendere immediatamente evidente il grado di qualità della droga. Ma anche per comprendere il giro dello spaccio.

Il 21 dicembre 2021 i carabinieri della compagnia di Civita Castellana fecero irruzione in un casolare di campagna a Nepi, dove un pregiudicato 70enne, sorpreso insieme a un trentenne di origini magrebine, custodiva 148 chili di hashish, 4,5 chili cocaina e 14 chili di marijuana. Un quantitativo tale che, se immesso sul mercato, avrebbe potuto fruttare più di un milione di euro.

I due uomini furono arrestati immediatamente. Tutto lo stupefacente era stipato in un magazzino con un ingresso indipendente dove sono state trovate anche alcune pettorine della polizia e un apparato (tipo scanner) in grado di intercettare e disturbare le comunicazioni radio. I carabinieri, insospettiti dall'insolita disponibilità di materiali, hanno iniziato a cercare anche altro passando al setaccio l'intero immobile, il terreno circostante e varie pertinenze agricole.

Al termine della perquisizione sono state trovate nel sottotetto di un capanno adiacente all'abitazione una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa e diverse cartucce. Inoltre, nella camera da letto dell'anziano, è stato trovato un fucile artigianale perfettamente efficiente, non denunciato e completo munizionamento. Il blitz dei militari della compagnia di Civita era scattato a seguito di ripetuti servizi di appostamento, che avevano permesso di individuare il casolare come un centro di approvvigionamento per gli spacciatori della provincia.
 

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Il Messaggero