«Chiuso per due mesi non ho chiesto sconti, solo la possibilità di dilazionare il pagamento dell'affitto arretrato di aprile e maggio dalla riapertura a fine...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quando è arrivata la stretta con il decreto di marzo, la prima chiamata è stata per il proprietario: «Ho fatto presente che ci sarebbero stati dei problemi, senza incassi e senza una previsione sulla riapertura, la puntualità poteva non essere rispettata». Le proposte messe sul tavolo, diverse. «Una rinegoziazione temporanea: una diminuzione provvisoria del canone la cui parte mancante sarebbe stata corrisposta a emergenza finita o compensata con la cessione del credito di imposta. Ma la risposta è stata: No grazie». In un quadro di sfiducia progressiva, condiviso con migliaia di aziende per le quali il fronte affitto rappresenta uno scoglio.
I provvedimenti messi in campo dal decreto Cura Italia da più parti sono stati giudicati morbidi: limitati alle procedure di sfratto per morosità già pendenti, con gli effetti posticipati a dopo il 30 giugno. Per il resto, la legge blinda il diritto del proprietario di ricorrere alla procedura per morosità. Unico metro reale: il buonsenso al quale si appella Daniele. «Le ragioni del locatore sono comprensibili, ma anche le necessità di chi sta dall'altra parte spiega : servirebbe uno sforzo da parte di tutti per uscire da una situazione stagnante che, spinta a un punto di rottura, non è conveniente per nessuna parte in causa».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero