Muore dissanguata sotto gli occhi del marito invalido

Muore dissanguata sotto gli occhi del marito invalido
Muore dissanguata sotto gli occhi del marito. Tragedia ieri all'alba in una casa sulla Cassia Sud a Viterbo. Nella notte una donna di 88 anni dopo essersi ferita ha iniziato a...

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Muore dissanguata sotto gli occhi del marito. Tragedia ieri all'alba in una casa sulla Cassia Sud a Viterbo. Nella notte una donna di 88 anni dopo essersi ferita ha iniziato a sanguinare copiosamente dalla gamba. In preda al panico ha chiesto aiuto al marito 90enne. L'uomo, che cammina con un deambulatore, si è precipitato verso il telefono per chiamare i soccorsi. Nella corsa è inciampato e caduto. E non è più riuscito ad alzarsi. Le urla, durate per tutta la notte, alle prima ore dell'alba hanno svegliato i vicini che hanno chiamato i soccorsi. Nella casetta in località Terme di San Sisto sono arrivati i sanitari del 118 e gli agenti della Squadra Volante. Medici e poliziotti si sono trovati davanti a una situazione agghiacciante. La donna era morta dissanguata e giaceva in un lago di sangue. Il marito, ancora a terra, era disperato: aveva assistito alla lenta morte della sua amata, impotente e incapace di muoversi. Per cinque lunghe ore ha visto spegnersi la moglie, la guardava, faccia a terra, e gridava disperatamente aiuto. Ma nel cuore della notte e lontano dalla città nessuno riusciva a sentirlo. Un dramma che ha sconvolto anche i soccorritori. Gli agenti lo hanno trovato sotto choc. In lacrime e col senso di colpa di non essere riuscito a chiamare in tempo i soccorsi per salvare la donna con cui aveva condiviso tutta la sua vita. I sanitari del 118 non hanno nemmeno provato a rianimare la donna, ormai non c'era più niente da fare. A causare la morta un'emorragia alla vena safena. Probabilmente la morte non è arrivata immediatamente, la donna ha impiegato diverso tempo a spirare. In quegli istanti il marito ha tentato, invano, di arrivare al telefono. Di parlarle come faceva ogni giorno. Fino a quando lei ha smesso di rispondere. Di respirare.
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Il Messaggero