Porto di Marta off limits: niente barche e stagione turistica compromessa. Il Comune ha annullato la gara per l'assegnazione e sta riconsegnando ai proprietari dei natanti in...
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Il Comune di Marta il 5 giugno scrive alla direzione regionale Risorse idriche e difesa del suolo per capirci qualcosa. E lo fa ponendo precise domane: “Quanti posti barca possono essere richiesti? 80 circa, come da delibera del 1990, 200 come da delibera di giunta della Provincia di Viterbo, o di più, in analogia a quelli del comune di Capodimonte?”. Ricorda, inoltre, che dal ’90 a oggi molte cose sono cambiate, compresa la costruzione del nuovo porto nell’ambito del riordino dell’incile del fiume Marta. “Alla luce di ciò, al fine di valutare l'opportunità per il Comune di Marta di formulare una nuova istruttoria per l'uso dello specchio acqueo da adibire ad ormeggio per l'anno 2017, chiediamo - continua la lettera -quale sia il numero dei posti che saranno consentiti”. Tra i chiarimenti attesi, anche l’importo preciso del canone di concessione che gli assegnatari di posto dovranno corrispondere alla Regione.
E non finisce qui: visto che alla Pisana non hanno affatto le idee chiare, il Comune “con effetto immediato, declina ogni responsabilità, ingerenza ed onere in relazione allo specchio d'acqua in questione ed alle strutture che vi sono state realizzate, rimanendo le stesse di esclusiva competenza della vostra area, compresa l'attività di controllo e vigilanza”. Se non è un braccio di ferro, poco ci manca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero