Contrari, favorevoli, d'accordo ma con riserva. L'ordinanza antibivacco firmata ieri dal sindaco Giovanni Arena ma chiesta dal questore Massimo Macera al comitato ordine e...
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Tra chi la vede di buon occhio c'è il segretario della Confartigianato, Andrea De Simone. «Vedo che l'ordinanza è criticata da molti - dice - ma io non sono così contrario. Non è ovviamente risolutiva dei problemi del centro storico, però ci si lamenta spesso che la città è sporca: è vero che va pulita, è vero anche che da qualche parte bisogna iniziare a non sporcarla».
Secondo Luigia Melaragni, segretaria della Cna, andava fatta ma modulando meglio il concetto. «C'è l'esigenza di evitare situazioni di degrado spiega - capiamo dunque la necessità di un'ordinanza che permetta alle forze dell'ordine di sanzionare il bivacco. Questo potrebbe essere definito meglio: mangiare un panino in maniera ordinata, anche se sui gradini di una chiesa, senza sporcare, o sedersi ad ammirare i monumenti da parte dei turisti, non lo è».
Il tema tocca da vicino le attività artigianali. «E' una misura temporanea continua De Simone - in un periodo in cui si auspica un turismo legato anche al Natale e di carattere invernale, dove l'esigenza di prendere aria sugli scalini del Duomo c'è di meno rispetto all'estate. Piadinerie, pizzerie, paninerie poi offrono lo sgabello per il pezzo di pizza o il panino. E' una prova, vediamo come va».
«Non sarei andata così nel particolare commenta Melaragni - perché si rischia il divieto di consumare quanto prodotto nelle botteghe artigianali, dove non si può somministrare sul posto e spesso non ci sono neanche gli spazi per mettere una panchina. Insomma, ci sta mangiare un pezzo di pizza seduti su un muretto. Altra cosa è mangiare e lasciare i rifiuti in giro».
Sul fronte politico invece il capogruppo di Forza Civica, Giacomo Barelli, è lapidario: «L'ordinanza? Inutile e illegittima: il sindaco è forte con i deboli e debole con i forti. Il Tar, come nel caso di Trieste, ha già avuto modo di esprimersi: queste misure vanno usate solo in momenti contingibili e d'urgenza. Danneggia anche i commercianti, mettendo ulteriori ostacoli in una situazione già difficile».
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Il Messaggero