Mama Tounkara: «Io faccio gol per la Viterbese poi chiamo Balotelli»

Mama Tounkara: «Io faccio gol per la Viterbese poi chiamo Balotelli»
E' l'uomo del momento in casa Viterbese, ma non diteglielo. «I riflettori accesi su di me non mi fanno piacere: quello che conta è la squadra». Mamadou...

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E' l'uomo del momento in casa Viterbese, ma non diteglielo. «I riflettori accesi su di me non mi fanno piacere: quello che conta è la squadra». Mamadou Tounkara ha 23 anni, ma parla già come un vecchio saggio. Finora non sempre trovato la saggezza ma oggi sembra un uomo, o meglio un ragazzo, diverso. Per lui tre gol nelle prime due giornate con la Viterbese, ma soprattutto uno sguardo feroce per un attaccante che vanta una presenza in serie A, con la Lazio, e 10 in serie B con Crotone e Salernitana. Mama, come lo chiamano amici e familiari, sa che la stazione di Viterbo potrebbe essere quella dell'ultima fermata: la prima parte del viaggio fa ben sperare.


Tounkara, tre gol in due partite con la maglia della Viterbese: se l'immaginava un inizio così?
«Lavoro sempre per migliorare e non guardo tanto alle mie prestazioni, ma alla squadra. Questi gol sono serviti per vincere e portare a casa punti: se segno ma perdiamo, sono triste».

Intanto doppietta a Bari e trenino sotto la curva Nord...
«Premetto che non volevo offendere nessuno. I compagni mi chiamano Pantera e quello è il nostro modo di esultare quando segno. In tanti hanno parlato senza sapere come stavano le cose».

E' già accaduto: l'episodio del 2017, per il Daspo rimediato per aver difeso il compagno di squadra Biglia, passa come una testa calda.

«E quando il mondo intorno ti etichetta è dura fargli cambiare idea. A me però non interessa: in quell'occasione sbagliai, avrei dovuto parlare con quel tifoso, che magari aveva il biglietto omaggio, ed è stato tutta la partita ad offendere».

Invece...
«Invece mi ha rivolto brutte parole e io ho reagito spintonandolo. Quella vicenda mi ha insegnato a essere un uomo più maturo; poi la nascita di mia figlia ha completato l'opera».

Tounkara ha doppia nazionalità, spagnola e senegalese: domenica scorsa a Cagliari il centravanti dell'Inter, Lukaku, è stato vittima di insulti razzisti. Cosa ne pensa?
«Anche a Bari ho sentito insulti per il mio colore della pelle. Nel 2019 è assurdo, ma a me questa cosa carica a molla: magari sto giocando male ma se sento offese pesanti, in campo provo a spaccare il mondo».

Cosa le ha detto il suo idolo e amico Balotelli della doppietta di Bari?
«Siamo amici, ci sentiamo spesso. E' stato contento e mi ha spronato a continuare così. Lui è un grande calciatore e io lo valuto per quello che fa in campo: spero di vederlo presto».

Dove potrà arrivare questa Viterbese?
«Arriveranno momenti complicati, ma il gruppo è forte. Nessuno obiettivo: stiamo diventando una squadra e vogliamo arrivare più in alto possibile».


Magari con un Tounkara in doppia cifra.
«Prima la squadra». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero