Lezioni in inglese a pagamento, la preside si difende: "Nessuna discriminazione, i bambini sono felici"

Lezioni in inglese a pagamento, la preside si difende: "Nessuna discriminazione, i bambini sono felici"
"Una polemica che mi sorprende moltissimo. I piccoli e insignificanti problemi che erano emersi inizialmente, sono stati risolti insieme e sempre prestando orecchio ai...

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"Una polemica che mi sorprende moltissimo. I piccoli e insignificanti problemi che erano emersi inizialmente, sono stati risolti insieme e sempre prestando orecchio ai genitori”. A parlare è la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Capranica, Luisa Iaquinta, che sottolinea la valenza educativa del progetto e come abbia incuriosito anche i paesi limitrofi. Assicura, inoltre: “Non è assolutamente discriminante. È stata mia particolare cura accertarmi che i costi fossero contenuti proprio per permettere a tutti di poter partecipare. Peraltro, nelle scuole non è una novità avere progetti a pagamento”.

La preside chiarisce anche qual è l’iter per attività del genere. “Si procede sempre e come la legge vuole, alla ricerca interna di personale che possa svolgere un determinato progetto, ma se tale ricerca dà esito negativo si provvede a reperire personale esterno. In questa scuola si portano avanti anche progetti di ceramica, di teatro e molti atri ancora che sono a pagamento; le gite stesse sono a pagamento, non capisco perché questo desti tanto stupore”, rimarca, sottolineando come si tratti di “un progetto ambizioso a cui tutti sono stati invitati a partecipare, proprio in considerazione delle cifre assolutamente modiche”.

Rivendica Iaquinta come “la scuola che dirigo è sempre estremamente attenta ai bisogni di tutti, è una assolutamente inclusiva e non si limita alla didattica ma accoglie le esigenze di alunni e famiglie. Anche e soprattutto grazie alla collaborazione con il Comune, teniamo conto di quegli alunni meno fortunati economicamente. Quando abbiamo chiesto supporto all'amministrazione, questa non ha mai voltato le spalle e, in molte occasioni, si è accollata le spese per permettere a tutti di partecipare. Inoltre, per tre anni non ho nemmeno chiesto il contributo volontario che invece tutte le scuole chiedono. Tre anni fa abbiamo vinto un bando che ci ha consentito di avere un insegnante madrelingua gratuito e lo scorso anno la scuola ha pagato il corso di inglese per tutti”. La dirigente chiude assicurando che il progetto “non ha assolutamente alcun effetto negativo sulla didattica,  i bambini sono sereni ed estremamente felici". 

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Il Messaggero