Le Cose Buone, l'addio di una delle migliori pasticcerie d'Italia: premio del Gambero Rosso e chiusura il 31 dicembre

Le Cose Buone, l'addio di una delle migliori pasticcerie d'Italia: premio del Gambero Rosso e chiusura il 31 dicembre
Ci sono storie così belle che non permettono di apprezzare appieno il loro lieto fine, semplicemente perchè vorremmo che durassero per sempre. Una di queste...

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Ci sono storie così belle che non permettono di apprezzare appieno il loro lieto fine, semplicemente perchè vorremmo che durassero per sempre. Una di queste è quella de “Le Cose Buone”, eccellenza artigiana nel cuore di Viterbo che, ieri, è stata premiata dal Gambero Rosso come una delle migliori pasticcerie d’Italia, con due torte su tre e un punteggio di 85/100. 


Renée Abou Jaoudé, cuore, braccio e mente de Le Cose Buone, cinque anni fa decise di lasciare la vita da ricercatrice universitaria per dedicarsi alla sua pasticceria naturale. Il frutto del lavoro di Renée è stato una deliziosa bottega dentro le mura di Viterbo, in Via della Marrocca, dove era possibile fare due chiacchiere, leggere un libro o navigare su internet assaggiando le delizie dolci e salate più buone della città (Gambero Rosso dixit). 

Gli ingredienti di ogni creazione sono stati una ricerca minuziosa dei prodotti, dando sempre la precedenza alle eccellenze locali e preferibilmente biologiche, l’abolizione totale di coloranti e conservanti e l’applicazione meticolosa di tecniche di alta pasticceria. A fare la differenza, sempre e comunque, la dedizione di Renée: nell’educare la città al dare sempre la precedenza alla qualità e non alla quantità, nell’organizzare eventi, nel selezionare i suoi collaboratori, nel mettere sempre il cuore prima.

L’ultimo anno è stato caratterizzato dal grande successo dei suoi corsi di pasticceria, da quelli tenuti in bottega a quelli amatoriali e professionali tenuti al Gambero Rosso. Corsi a metà tra la scienza e l’arte dolce, che hanno permesso a Renée di mettere insieme la sua esperienza nei due ambiti, aprendole nuovi orizzonti professionali, che la porteranno spesso lontana dal laboratorio. Renée ha quindi deciso di chiudere Le Cose Buone per come lo conosciamo oggi e di intraprendere questa nuova strada. 

“Credo che la vita, proprio come la pasticceria - dice - sia una continua evoluzione e che il modo migliore per affrontarla sia prendere parte al cambiamento stesso. Quando lasciai l’università ero entusiasta di poter dare felicità alle persone preparando per loro dolci; ora grazie all’insegnamento e all’applicazione delle mie conoscenze scientifiche ho la possibilità di farne contente molte di più, e di poter cambiare la visione delle pasticceria che è arte, ma soprattutto scienza esatta. Chiudere Le Cose Buone è come lasciare casa per esplorare il mondo: gli occhi bruciano ma il cuore è caldo e la mente aperta. Il mio desiderio è quello di poter continuare a collaborare con amici nuovi e vecchi, per non lasciare del tutto Viterbo senza Le Cose Buone”. 

“Le due torte assegnate dal Gambero Rosso – dice Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – sono meritatissime. Le Cose buone è riuscita a esprimere una qualità che è frutto non solo della passione per questo lavoro, ma anche dell’impegno e dell’amore con cui si prepara ogni prodotto. Tantissimi complimenti a Renée dunque e un grande in bocca al lupo per la sua nuova strada, sperando che possa continuare a mettere a disposizione di questo territorio la sua esperienza. Noi ci saremo”. 


Tutti i clienti affezionati potranno comunque soddisfare il loro bisogno di dolce fino al 31 dicembre in Via della Marrocca 66. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero