“C’è ancora chi fa il bagno perché non ci sono cartelli o dove sono stati messi, legati con una cordicina, sono già volati via”....
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“Abbiamo verificato – scrive Raimondo Chiricozzi dell’associazione italiana cultura e sport in una lettera inviata anche ai primi cittadini coinvolti - che l’ordinanza del sindaco di Caprarola è stata emessa ben 5 giorni dopo la richiesta dell’Arpa e riguarda tutto il versante caprolatto del lago di Vico. Purtroppo, nel dispositivo non viene dato incarico alle forze dell’ordine, né ai vigili locali, né alle guardie della Riserva naturale del lago di Vico, di vigilare per la sua osservanza”. Inoltre, lamenta che nessun cartello di divieto è stato apposto sulla riva del lago. “Riteniamo questa dimenticanza grave perché – accusa Chiricozzi - non informa i cittadini sulla non balneabilità, anche perché nella stessa spiaggia (quella della Bella Venere, ndr) ancora è presente un cartello con una ordinanza sindacale del 2011 che informa sulla balneabilità del lago”.
Chiricozzi ne ha anche per Ronciglione: “L’ordinanza è stata emessa dopo ben 6 giorni dalla comunicazione dell’Arpa. Anche questa ordinanza non chiede alle forze dell’ordine, né alle guardie della Riserva del lago di vigilare per il suo rispetto. Sono stati apposti fogli volanti legati con un cordino ai corrimano in legno riportanti in fotocopia l’ordinanza. Quasi tutti gli avvisi – sottolinea però - sono spariti e ciò chiaramente non garantisce la giusta informazione a cittadini e turisti che inconsapevoli dell’ordinanza di non balneabilità si bagnano nel lago”. A corredo della denuncia, numerose foto di ignari bagnanti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero