Lago di Vico, c'è il divieto ma pochi lo sanno: i bagni continuano nonostante l'inquinamento

Il bagno al lago di Vico nonostante i divieti
di Federica Lupino
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Domenica 11 Giugno 2017, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 20:26

“C’è ancora chi fa il bagno perché non ci sono cartelli o dove sono stati messi, legati con una cordicina, sono già volati via”. Inquinamento del lago di Vico, le associazioni chiedono che la popolazione sia informata a dovere. Dopo le ordinanze che stabiliscono il divieto di balneazione tra La Scaletta e Riva Fiorita nel comune di Ronciglione e tra il lido Fognano e il ristorante La Bella Venere in quello di Caprarola, c’è chi ha preso carta e penna per denunciare la carenza di avvisi a Regione, ministeri vari e Procura. All’origine delle interdizioni, le analisi dell’Arpa, Agenzia regionale per l’ambiente, che ha rivelato una presenza di cianobatteri superiore ai limiti consentiti dalla legge (a Ronciglione si è registrato il record di 288mila a fronte di un livello massimo di 100.000). Una presenza legata alla fioritura dell'alga rossa che ciclicamente colpisce il lago.

“Abbiamo verificato – scrive Raimondo Chiricozzi dell’associazione italiana cultura e sport in una lettera inviata anche ai primi cittadini coinvolti -  che l’ordinanza del sindaco di Caprarola è stata emessa ben 5 giorni dopo la richiesta dell’Arpa e riguarda tutto il versante caprolatto del lago di Vico. Purtroppo, nel dispositivo non viene dato incarico alle forze dell’ordine, né ai vigili locali, né alle guardie della Riserva naturale del lago di Vico, di vigilare per la sua osservanza”. Inoltre, lamenta che nessun cartello di divieto è stato apposto sulla riva del lago. “Riteniamo questa dimenticanza grave perché – accusa Chiricozzi - non informa i cittadini sulla non balneabilità, anche perché nella stessa spiaggia (quella della Bella Venere, ndr) ancora è presente un cartello con una ordinanza sindacale del 2011 che informa sulla balneabilità del lago”.

Chiricozzi ne ha anche per Ronciglione: “L’ordinanza è stata emessa dopo ben 6 giorni dalla comunicazione dell’Arpa. Anche questa ordinanza non chiede alle forze dell’ordine, né alle guardie della Riserva del lago di vigilare per il suo rispetto. Sono stati apposti fogli volanti legati con un cordino ai corrimano in legno riportanti in fotocopia l’ordinanza. Quasi tutti gli avvisi – sottolinea però - sono spariti e ciò chiaramente non garantisce la giusta informazione a  cittadini e turisti che inconsapevoli dell’ordinanza di non balneabilità si bagnano nel lago”. A corredo della denuncia, numerose foto di ignari bagnanti.

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