Il guano rischia di rendere scivoloso il ritorno a scuola degli studenti viterbesi. In città è alta la preoccupazione per la concentrazione di escrementi degli...
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Studi recenti hanno dimostrato come le feci di storno, presenti in grosse quantità nei centri urbani (soprattutto sotto gli alberi scelti come dormitori), possono favorire la diffusione di alcune malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie e batteriche», denuncia un utente sulla pagina Fb Viterbo Civica. Il sindaco Giovanni Arena ha specificato, però, che se non si allontanano gli stormi, gli interventi di pulizia poco risolvono: «Ci abbiamo provato, ma il giorno dopo siamo daccapo». Per questo, il Comune ha annunciato che domani individuerà la ditta specializzata per l'utilizzo degli ultrasuoni allo scopo di cacciare gli uccelli.
Ma, intanto, al Paolo Savi di Viterbo la situazione ha richiesto un intervento straordinario. La zona di viale Raniero Capocci, ricca di alberi, è infatti tra quelle maggiormente colpite dagli storni che hanno imbrattato non solo i marciapiedi e le fermate di Cotral e Francigena, ma anche l'area esterna all'istituto tecnico economico. Durante le festività, gli uccelli hanno accumulato al suolo diversi centimetri di guano. In questi giorni i contatti tra la Provincia, proprietaria dell'immobile, e il Comune, cui fa capo la competenza in materia di igiene, sono stati continui.
Mentre domani gli studenti, su decisione della dirigente scolastica Paola Bugiotti (che è anche consigliera comunale di maggioranza), utilizzeranno l'ingresso sul retro per entrare a scuola, Palazzo Gentili e Palazzo dei Priori invieranno i rispettivi dirigenti per un nuovo sopralluogo.
«Martedì - rivela il presidente della Provincia, Pietro Nocchi - abbiamo già fatto potare alcuni rami dei pini. Al riavvio delle lezioni, provvederemo con una pulizia straordinaria. I nostri tecnici con quelli comunali stabiliranno interventi costanti per eliminare di volta in volta gli escrementi e sanificare la zona». Il nodo, infatti, resta sempre quello: finché non se ne andranno, ogni notte continueranno a insozzare la città. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero